Siccità, agricoltura: è corsa all’acqua dei pozzi

Più che raddoppiate le richieste degli agricoltori di accedere alle acque dei pozzi, in un'estate vessata dalla siccità che sta mettendo a rischio i raccolti.

Brescia. Nella rovente e asciutta estate 2022 i tentativi per salvare i raccolti dei campi bresciani, sferzati da una siccità che sta mettendo a dura prova il settore agricolo, si traducono in una più che raddoppiata richiesta al settore Ambiente della Provincia per attingere all’acqua dei pozzi, chiedendo il permesso di traforare e raggiungere la falda.
Come riferisce Bresciaoggi, le richieste di “derivazione di acque sotterranee da pozzi per l’irrigazione dei campi”, sono state oltre 230 in sette mesi, 40 in più rispetto all’anno precedente.

Si tratta di una procedura che consente di canalizzare l’acqua attraverso separatori, facendola così arrivare nei campi attraverso i fossi: la distribuzione è regolamentata attraverso il fabbisogno dichiarato e secondo orari stabiliti e per un costo che sia aggira tra i 30 ed i 32 euro all’ora.
I prezzi hanno subito un rincaro legato agli aumenti energetici, triplicati nell’anno in corso.
Un sacrificio economico a cui molti agricoltori hanno deciso di ricorrere, così da salvare almeno il primo raccolto.

 

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