Tumore al pancreas, Poliambulanza in bicicletta

Sabato 20 novembre i medici dell’ospedale a Gussago, Travagliato, Castendolo, Salò e Brescia per rispondere alle domande dei cittadini e informare sulla prevenzione.

(red.) Una neoplasia subdola quella del pancreas che colpisce ogni anno in Italia circa 14.300 persone. Per aumentare la consapevolezza dei cittadini su fattori di rischio e sintomi precoci e promuovere il sostegno alla ricerca oncologica, Fondazione Poliambulanza, sabato 20 novembre, organizza un bike tour.

Con partenza dall’ospedale bresciano, alle 8, i chirurghi pancreatici, gli specialisti di medicina, oncologia, radioterapia, radiologia, medicina nucleare, endoscopia e gastroenterologia, anatomia patologica, e tutti i membri del team multidisciplinare monteranno in bicicletta, indossando una pettorina con un cuore viola – colore simbolo della patologia – e si dirigeranno a gruppi verso le piazze di Gussago, Travagliato, Castenedolo, Salò dove si fermeranno tutta la mattina, dalle 9 alle 12, per rispondere ai quesiti dei cittadini.
Gli specialisti saranno poi disponibili a Brescia in Corso Zanardelli, angolo corso Palestro, dalle 14.30 alle 18.30. Saranno distribuiti opuscoli informativi e verrà sottolineata l’importanza della prevenzione primaria valida per diversi tipi di tumore, come quello alla mammella, al colon, al collo dell’utero attraverso stili di vita corretti, e secondaria aderendo agli screening ATS. Una pratica fondamentale per aumentare le possibilità di diagnosi precoci e chances di cura.

Un’iniziativa, quella del bike tour, che Poliambulanza ritiene fondamentale perché aiuta i cittadini a giocare d’anticipo, un aspetto centrale tanto più in una neoplasia per cui gli strumenti terapeutici disponibili sono ancora limitati.
“Il pancreas si trova in una posizione anatomicamente molto particolare – spiega il prof. Mohammad Abu Hilal, Specialista in Chirurgia Generale e sub specialista in Chirurgia Epatobiliopancreatica e Mininvasiva e Direttore del Dipartimento Chirurgico di Fondazione Poliambulanza. Adeso a molti vasi sanguigni principali, è l’ultimo organo all’interno del quale passa il sangue raccolto dalla cavità addominale che viene poi inviato al fegato e al cuore. Lo stretto contatto con i principali vasi sanguigni e la sua posizione fanno sì che la patologia tumorale del pancreas possa rapidamente coinvolgere altri organi e vasi adiacenti al pancreas stesso. Proprio per questo motivo, attualmente, solo il 20% dei pazienti che visitiamo per tumore del pancreas risulta poi operabile al momento della diagnosi definitiva”.

Fondamentale quindi riconoscere i sintomi per aumentare la possibilità di diagnosi precoce e di intervento mediante trattamento chirurgico. “Tra i campanelli d’allarme – chiarisce Abu Hilal – dolore addominale, alla schiena, perdita di peso, difficoltà digestive, ittero, comparsa di diabete o scompenso di diabete già esistente”. “Importante anche agire sul fronte della prevenzione con l’adozione di stili di vita salutari – continua -. Sebbene non esista ancora una ‘ricetta’ da seguire per prevenire al 100% il tumore del pancreas, è bene adottare un regime alimentare equilibrato e salutare, senza eccesso di zuccheri, grassi saturi, cibo in scatola e conservanti ed evitare il consumo di alcool in quantità massiva e il fumo”.

Centrale nella gestione della neoplasia pancreatica un approccio multidisciplinare, comunemente adottato in Fondazione Poliambulanza. “Con le diverse unità operative di Oncologia, Medicina Generale, Gastroenterologia, Radiologia, Radioterapia, Anatomia Patologica lavoriamo a stretto giro di vite poiché crediamo che solo il lavoro di squadra possa aiutarci a combattere concretamente e sconfiggere questa patologia”.

Poliambulanza costituisce un centro di eccellenza nel trattamento chirurgico della neoplasia del pancreas, con la più alta percentuale (80%) di resezioni mini invasive del pancreas, in Italia, come anche di altri organi come il fegato, lo stomaco ed il colon.
“Queste resezioni mini invasive includono resezioni laparoscopiche e robotiche con il robot più performante presente sul mercato – chiarisce Abu Hilal -. In questo approccio risultiamo essere uno dei pochi centri in Italia e l’unico in Lombardia ad applicare questa tecnica operatoria sul tumore della testa del pancreas. Il trattamento del tumore del pancreas deve essere personalizzato e fatto a misura di ogni paziente e questo può solo avvenire tramite un approccio scientifico basato sull’evidenza medica più avanzata. C’è ancora molto da lavorare ma stiamo cercando di migliorarci ogni giorno di più, un passo alla volta”.

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