Basta Veleni: “Brescia fuorilegge per l’inquinamento atmosferico”

Gli ambientalisti chiedono alle autorità piani di azione contro i veleni presenti nell'aria della città. Per garantire il diritto alla salute.

(red.) Dalla giornata di giovedì 19 novembre, tutta Brescia è di fatto “fuorilegge” per inquinamento atmosferico. Lo sostiene il Tavolo Basta Veleni, constatando che “le attuali centraline Arpa del Broletto e del Villaggio Sereno hanno raggiunto e ampiamente superato la soglia dei 35 giorni stabiliti come limite massimo dall’Unione Europea. Concretamente siamo in stato di allarme e, in tal senso, dovrebbero essere attivate, dall’Amministrazione cittadina, tutte le misure necessarie che il caso richiede per ridurre drasticamente i cocktail di veleni presenti nell’ aria. Ciò, anche in considerazione del particolare stato di gravità che stiamo vivendo legato al covid-19 che in moltissimi casi colpisce le persone più fragili a causa di malattie provocate proprio dagli effetti dello smog”.

“Il tema delle due centraline Arpa”, si legge nella nota, “costate svariate centinaia di migliaia di euro ed inutilizzate da oltre 2 anni per assenza di allacciamento alla corrente  elettrica, diventa di attualità, soprattutto, per il pesante inquinamento atmosferico che ci vede agli ultimissimi posti nella classifica delle città  italiane secondo il rapporto dell’ Ecosistema Urbano, redatto dal Sole 24 Ore, in collaborazione con Legambiente e Ambiente Italia.
Un breve riepilogo relativo all’ inquinamento atmosferico che è una delle componenti fondamentali del degrado ambientale di Brescia, ci aiuterà a capire l’estrema importanza che rivestono le centraline di monitoraggio della qualita’ dell’aria, anche in relazione ai provvedimenti che dovrebbero venire adottati dalle autorità competenti.
Mentre in alcune aree della provincia nei periodi critici prevalentemente invernali (calma di vento, alta pressione ed inversione termica) le emissioni dell’agricoltura hanno, ovviamente, una vasta influenza sull’aria, in città prevalgono, invece, le emissioni locali degli impianti industriali ed energetici e del traffico (meno quelle dei riscaldamenti privati, sostituite da quelle dell’inceneritore e delle centrali A2A)”.

“I provvedimenti, ancorché insufficienti e le eventuali sanzioni dell’Ue”, scrivono gli ambientalisti di Basta Veleni, “vengono presi in funzione dei livelli di superi che le centraline registrano nelle aree critiche, nello specifico quella di Brescia.
A Brescia città la rete di rilevamento non è per nulla ‘congrua con le direttive europee’ e la normativa nazionale, perché allo stato non vi è operante una vera centralina di traffico come impone la legge.  Esisteva in verità una centralina di traffico in via Bettole, ma venne chiusa perché dava livelli ritenuti troppo alti (si buttò via il termometro, per evitare la febbre, e Brescia rimase senza centralina di traffico. Per sopperire a ciò si rivalutò la centralina del Broletto, prima considerata di fondo, a centralina di traffico col risultato che questa ha dato negli anni costantemente valori inferiori a quella di fondo del Villaggio Sereno, anche perchè posizionata in una ZTL!
Per correggere la clamorosa stortura si inserì nella zona critica di Brescia la centralina di Rezzato. Ma poiché nel 2018 sparò livelli di PM10 da record nazionale, come attestato da Ispra, nel 2019 si pensò bene da parte, presumibilmente, del Comune e della Regione, di toglierla dall’agglomerato di Brescia sostituendola con quella più “addomesticata” di Sarezzo”.

“Nel 2017 l’Arpa di Brescia, diretta allora da Maria Luisa Pastore, su nostre insistenti denunce e pressioni, decise di porre rimedio a questa situazione scandalosa e fuori dai parametri di legge, collocando nell’ottobre 2018 due nuove centraline in zone critiche, in via Tartaglia e via Sabbioneta. Dopo 2 anni non funzionano ancora, forse perché si vuol tenere nascosta ai bresciani la vera gravissima situazione dell’inquinamento dell’aria della città, condizione indispensabile perché si attivino provvedimenti efficaci per migliorarla. Questo è il senso della battaglia di Basta veleni per le due centraline e una migliore qualità dell’aria che respiriamo”.

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