Lutto nella giustizia, è morto il professore bresciano Giuseppe Frigo

Era stato anche giudice della Corte Costituzionale dal 2008 al 2016. Domani mattina il funerale in via Venezia.

(red.) La giustizia italiana è in lutto per la morte del giudice e professore bresciano Giuseppe Frigo, deceduto sabato sera 7 dicembre all’età di 84 anni alla Poliambulanza dove era stato ricoverato in seguito a una malattia che durava da tempo. E’ stato uno dei volti bresciani più rappresentativi in Italia grazie ai numerosi ruoli di spicco che aveva assunto. Diplomato al liceo Arnaldo, a 22 anni Frigo si era laureato in Giurisprudenza all’università di Pavia. Ed è stato un grande ammiratore di un altro grande bresciano come Giuseppe Zanardelli di cui aveva acquistato lo studio legale in vicolo San Zanino in città.

Aveva iniziato l’attività giudiziaria nel 1960 e il nome del professore è legato a diverse vicende italiane e locali. Dal sequestro di Andrea Soffiantini fino ai processi a carico di Emilio Gnutti che aveva tentato di scalare i vertici di Antonveneta. Poi le cause di revisione di Adriano Sofri condannato a 22 anni per l’omicidio del commissario Luigi Calabresi. Intorno a Giuseppe Frigo si snodano anche le vicende di Luigi Marchetti che uccise la compagna Moira Squaratti e venne condannato a 14 anni dopo la latitanza. Era teorico del “giusto processo” ed era stato professore di procedura penale a Firenze e Brescia. Negli anni ’80 venne chiamato da un altro bresciano, Mino Martinazzoli in quel periodo ministro di Grazia e Giustizia, per scrivere il nuovo Codice di procedura penale.

Dal 1998 al 2002 era stato presidente dell’Unione delle Camere Penali italiane e nel 2008 venne proposto dall’avvocato Niccolò Ghedini e scelto dal Parlamento come membro della Corte Costituzionale. Aveva assunto il ruolo fino al 2016, salvo poi rinunciare per motivi di salute. Molti hanno voluto omaggiare il professore con attestati di cordoglio, da Mariastella Gelmini allo stesso avvocato Ghedini, la Giunta dell’Unione delle Camere Penali, il Comune di Brescia e gli avvocati Stefano Lojacono e Giuseppe Onofri.

“Un grande professionista, un uomo retto, giurista e avvocato di grande spessore, presidente dell’Unione delle Camere Penali italiane e giudice della Corte Costituzionale. La morte dell’avvocato Giuseppe Frigo – scrive il sindaco di Brescia Emilio Del Bono – è una perdita per il mondo dell’avvocatura italiana e per il Paese intero. Mi stringo ai famigliari, certo di rappresentare l’affetto di tutta la città”. Domani, martedì 10 dicembre, alle 10,30 sarà celebrato il funerale nella chiesa del Buon Pastore in viale Venezia a Brescia. La camera ardente al momento è allestita in Poliambulanza. Il professore lascia la moglie Paola e le figlie Alessandra ed Elena.

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