“Edison, un presidente italiano”

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    edison.jpg(red.) "Edison dovrebbe avere un presidente italiano a valle del riassetto". Lo ha dichiarato Graziano Tarantini presidente del consiglio di sorveglianza di A2A (La multiutility nata dalla fusione tra Aem di Milano e la bresciana Asm) all'uscita del vertice informale del consiglio di gestione che si è svolto martedì a Milano.
    Tarantini ha dunque confermato che una volta conclusi i negoziati con Edf, da chiudersi entro il 15 settembre, Foro Buonaparte potrebbe avere un presidente italiano.
    Intanto A2A stringe sulla proposta 'bis' da presentare a Edf per il riassetto di Edison. Martedì i consiglieri di gestione si sono riuniti informalmente per ragionare con i propri consulenti, Mediobanca e Mckinsey, sui miglioramenti da apportare alla bozza di accordo concordata a marzo e fermata dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, contrario al passaggio di Foro Buonaparte in mano francese.
    Alla riunione, a cui hanno preso parte il presidente e il vicepresidente del consiglio di sorveglianza, Graziano Tarantini e Rosario Bifulco, segue un consiglio di gestione venerdì, nel corso del quale verrà adottata ''una delibera di tipo formale per il prosieguo delle trattative '', ha spiegato Bifulco. In particolare si deciderà sulla ''delega a trattare'', attualmente assegnata al direttore generale Renato Ravanelli, e sui ''paletti della trattativa''. A2A, ha detto Tarantini, cercherà inoltre di spuntare la presidenza di Edison mantenendola ''italiana''.
    La multiutility, sulla base delle indicazioni dal consiglio di sorveglianza, punta a condizioni migliori di quelle concordate a marzo e che prevedevano il passaggio del controllo di Edison ai francesi in cambio dello spacchettamento di Edipower (di cui Edison detiene il 50%, A2A e Alpiq il 20% e Iren il 10%) tra i suoi soci. L'intesa contemplava inoltre il conferimento in Edison di due centrali a ciclo combinato di A2A, valorizzando la vocazione di 'gas company' di Foro Buonaparte.
    a2asede.jpgL'idea che è maturata nella multiutility è che l'incidente nucleare di Fukushima abbia cambiato lo scenario del mercato dell'energia, rivalutando in termini prospettici gli asset del gas di Edison. Una considerazione che A2A cercherà di far digerire a Edf per strappare condizioni più favorevoli nel riassetto. ''Il gas avrà un peso maggiore e in Europa il prezzo dell'elettricità crescerà'', ha detto Bifulco, sintetizzando gli scenari macroeconomici illustrati dagli advisor.
    Ma gli italiani, a cui resterà una partecipazione di minoranza in Foro Buonaparte, vogliono anche garantirsi una way-out (cioè opzione di vendita) il cui valore sia ancorato il più possibile ai fondamentali dell'azienda anzichè ai corsi di borsa. A Piazza Affari il valore di Edison (martedì in rialzo del 3,16% a 0,83 euro) penalizza A2A, che ha le azioni in carico a 1,5-1,6 euro.
    Per quanto riguarda i soggetti incaricati delle trattative, infine, il consiglio di gestione di venerdì confermerà il mandato a Ravanelli chiedendo però al presidente del Cdg, Giuliano Zuccoli, di affiancarsi al direttore generale.
    Per il momento A2A ''è concentrata su come migliorare l'ipotesi di accordo'', ha spiegato Bifulco, mentre non ha preso in considerazione scenari alternativi, come il coinvolgimento della Cassa depositi e prestiti in una eventuale asta su Edison.
    ''Noi facciamo il possibile per quanto ci riguarda”, ha spiegato, “se qualcuno tira fuori ipotesi alternative, meglio''.
    Slitta invece la convocazione del cda di Delmi. La holding dei soci italiani di Foro Buonaparte, di cui A2A detiene il 51%, si riunirà la prossima settimana e non giovedì. In quella occasione è possibile che emergano i malumori di alcuni soci di minoranza, come Iren, nei confronti di una trattativa che per ora li ha visti solo spettator.

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