Delitto Borin, il badante «assolto per non aver commesso il fatto»

Salvatore Spina, badante dell'anziana, trovata morta nella sua casa di Urago Mella nel marzo di tre anni fa, prosciolto dall'accusa di omicidio.

Brescia. E’ stato «assolto per non aver commesso il fatto» Salvatore Spina, unico imputato nel processo per l’omicidio dell’84enne Diva Borin, strangolata nella sua casa di Urago Mella nel marzo del 2019.
Per la sentenza di assoluzione, giunta dopo oltre treanni dalla morte della vedova, potrebbe essere stata determinante la perizia sugli orari della morte della pensionata, a cui Spina faceva da badante. Borin è stata uccisa, ma l’assassino va cercato altrove.

Stando al perito medico legale Paolo Fais, l’anziana potrebbe essere stata uccisa in uno spazio temporale più ampio di quello ipotizzato dalla pubblica accusa e cioè dalle 14.30 del primo marzo 2019 alle 9.30 del mattino successivo. Questo perchè nello stomaco della donna vennero ritrovate tracce di un sonnifero che l’anziana era solita prendere prima di coricarsi, ovvero dopo le 23,30.

La presenza del farmaco indica che non era stato ancora assorbito al momento del decesso, in un orario incompatibile con la presenza di Spina sulla scena del delitto.
La procura aveva chiesto 14 anni di carcere per l’imputato che, durante il corso del processo, aveva rinunciato all’eredità che Diva Borin gli aveva lasciato nel testamento.

 

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