Suicidio Ghirardini, “Non fu istigazione”, archiviate le accuse a Giacomo ed Alex Bozzoli

In quattro pagine il Gip Elena Stefana motiva l'archiviazione della posizione dei due nipoti di Mario Bozzoli, alla sbarra con l'ipotesi di avere indotto al suicidio l'operaio 50enne.

Brescia. Non fu istigazione al suicidio. In poche pagine, quattro in tutto, le motivazioni della sentenza che ha archiviato la posizione dei fratelli Giacomo ed Alex Bozzoli, accusati di avere indotto Giuseppe Ghirardini, operaio alla fonderia di Bozzoli di Marcheno (Brescia), a togliersi la vita perchè coinvolto in qualche misura nella misteriosa scomparsa del suo datore di lavoro, nonchè amico, Mario Bozzoli, contitolare con il fratello Adelio dell’impianto fusorio.
Ghirardini, 50 anni, venne trovato senza vita, ucciso da una capsula di cianuro nello stomaco, sei giorni dopo la sparizione di Bozzoli, alle Case di Viso, in Valcamonica.

Per il gip Elena Stefana: «non affiorano argomenti che diano corpo al nesso latente tra l’improvviso e drammatico decesso di Ghirardini da un lato e la misteriosa e inquietante sparizione di Bozzoli Mario dall’altro», evidenziando che «allo stato non affiorano nette responsabilità personali di Bozzoli Alex o di Bozzoli Giacomo, nè di altri in ordine alla plausibile istigazione o aiuto al suicidio di Ghirardini». Tuttavia il Gip rileva le «risposte vaghe ed elusive, dimenticanze e sospetti, opacità e reticenze, affermazioni evasive e sfuggenti» dei testimoni chiamati in tribunale, Oscar Maggi e Aboagye Akwasi, detto
“Abu”.

Inoltre, il giudice per le indagini preliminari ritiene «non siano nemmeno ipotizzabili ulteriori iniziative volte a far luce sul singolare gesto anticonservativo compiuto da Ghirardini, di talchè la richiesta di archiviazione deve essere accolta».
Tuttavia viene anche disposto il «mantenimento a fascicolo di quanto in sequestro, in caso di futura riapertura delle indagini, qualora emergessero nuovi elementi, anche per il superamento di posizioni preconcette di chiusura manifestatesi in questo caso e in quello parallelo riguardante lo scomparso Bozzoli Mario, con conseguente possibilità di sollevare un velo sulla fattispecie odierna, collegata all’altra quantomeno sotto il profilo probatorio».

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