Omicidio Maioli, marito assolto: “Sentenza rafforzata”

Le motivazioni dell'assoluzione, anche in secondo grado, per Antonio Gozzini, si basano sulle valutazioni già espresse nel primo processo. L'uomo viveva un "delirio di gelosia" nei confronti della moglie.

Brescia. Uccise la moglie in preda ad un “delirio da gelosia” e l’assassinio venne commesso quando l’uomo, Antonio Gozzini, 81 anni, non era in grado di intendere e di volere. Per questo i giudici di primo e secondo grado lo hanno assolto. Anzi, nelle motivazioni della sentenza di Appello i giudici di secondo grado ravvisano che «la fondatezza (nel primo verdetto, ndr.), all’esito della disposta rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale, risulta pure obiettivamente rafforzata».

L’omicidio di Cristina Maioli avvenne nell’ abitazione della coppia, in via Lombroso: sia in primo che secondo grado Gozzini è stato assolto. Il consulente della procura, Sergio Monchieri ha riferito, che l’imputato «Esperiva un vissuto di tradimento accompagnato da sentimenti di delusione e angoscia». Per l’81enne era un dato di fatto che la moglie lo tradisse, viveva questa realtà inaccettabile da parte sua, «era un dato di certezza», una situazione ai suoi occhi «insopportabile» tanto da fargli maturare l’omicidio come « una cosa che doveva essere fatta».

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.