Rapito dal padre, dopo 9 anni potrà tornare in Italia

La Corte Suprema di Lima ha sancito che il figlio di un'ostetrica bresciana, separata dal padre peruviano, sia affidato alla madre, così come già stabilito nei precedenti pronunciamenti.

(red.) Condannato in primo grado dal tribunale italiano per il rapimento del figlio figliodopo che i giudici avevano affidato il minorenne in via esclusiva alla madre, un’ostetrica 39enne  bresciana che era riuscita a vedere il proprio bambino, l’ultima volta, nel 2019, ora l’uomo, cittadino peruviano, dovrà attenersi alla decisione della  Corte Suprema di Lima che ha stabilito che il ragazzino, attualmente 12enne (aveva 4 anni quando il genitore lo portò in Perù) può finalmente tornare a Brescia.

La sentenza per l’affidamento del bambino, come riporta Il Giorno, è stata pubblicata il 17 marzo: era stata emessa nel 2020 e non ancora notificata. Il dispositivo sancisce che “è infondato” il ricorso alla Cassazione peruviana presentato dal padre del ragazzino. Il quasi 13enne, come da lui stesso espresso in più occasione alla madre ed ai familiari, era quello di rientrare in Italia. Ora si dovrà attendere che vengano disposte le modalità di rientro del bambino.

 

 

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