Adro, Sole delle Alpi da 10mila euro

Oscar Lancini, primo cittadino leghista, dovrà pagare. Con lui, sei membri della Giunta 2010, anno in cui fu inaugurata la scuola tappezzata di icone del Carroccio.

(red.) Il sole, a volte, può costare caro. Secondo quanto stabilito dalla Corte dei Conti, infatti, il sindaco di Adro (Brescia) Oscar Lancini è stato condannato, insieme a sei dei suoi assessori (Lorenzo Antonelli, Giovanna Frusca, Patrizia Galli, Maria Teresa Falconi, Ivana Marchetti e Paolo Rosa), al pagamento di 10mila 569 euro di risarcimento.
Il sole di cui sindaco e Giunta in carica nel 2010 avrebbero abusato, però, non è quello che scalda, bensì quello delle Alpi, simbolo della Lega Nord. Quando, nel 2010, venne inaugurato il polo scolastico del paese bresciano, infatti, sì scoprì che il simbolo leghista era riprodotto un po’ dappertutto nel nuovo edificio: sui banchi, sui muri, sui vetri, per un totale di circa 700 simboli.
E allo scoppiare della polemica, Lancini aveva cercato di giustificarsi spiegando che «il sole delle Alpi è un simbolo della cultura locale», tesi che avrebbe poi portato anche in tribunale per motivare la decisione di non rimuovere i simboli, come, invece, gli imponevano le sentenze.
E sarebbe proprio questa la ragione alla base della decisione della Corte dei Conti della Lombardia. Lancini, infatti, avrebbe in questo modo dilatato i tempi della battaglia legale «arrecando un danno indiretto al Comune di Adro». In soldoni, appunto, 10mila 569 euro versati allo studio legale Polizzi-Guariso e all’Avvocatura distrettuale dello Stato di Brescia a refusione delle spese legali liquidate all’esito della sentenza davanti al Giudice del lavoro.
Secondo i magistrati contabili, quindi, il comportamento di Lancini «è stato molto più vicino alla sfida che  alla difesa delle proprie ragioni. Ragioni che, in ogni caso, non dovevano essere valutate alla stregua dei convincimenti personali, ma della rispondenza al mandato di rappresentanza conferito agli elettori».

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