Richiami vivi, il Tar bacchetta la Regione

Accolto il ricorso di Lac: annullata la delibera che autorizzava le province ad effettuare la cattura di uccelli selvatici per la cessione ai fini di richiamo.

(red.) Un’altra censura per Regione Lombardia sulla cattura degli uccelli selvatici con uso di reti.
“Perdurando le continue inadempienze, diffidiamo la Regione Lombardia ad autorizzare nella prossima stagione venatoria la cattura degli uccelli migratori nei roccoli, animali selvatici destinati a diventare uccelli da richiamo”.
Il Tar Lombardia, con sentenza n 1865, depositata il 16.07.2013, ha accolto il ricorso di Lega per l’abolizione della caccia per l’annullamento della Deliberazione regionale n 4036 del 2012 che autorizzava le province ad effettuare la cattura di uccelli selvatici per la cessione ai fini di richiamo.
Si legge nelle motivazioni della sentenza: “parimenti innegabile che una pronuncia di questo Tribunale favorevole alla ricorrente sarebbe destinata ad orientare e conformare l’attività amministrativa per le prossime stagioni venatorie, allo scopo di evitare la ripetizione di condotte contra legem, oltre ai possibili riflessi in relazione ad un ipotetico giudizio di tipo risarcitorio”.
La Giunta e il Consiglio Regione Lombardia dovranno perciò obbligatoriamente tenere conto di tale pronuncia per eventuali futuri provvedimenti sui richiami vivi.
Nel 2012 Regione Lombardia ha approvato un piano quinquennale (2012-2016) di riduzione progressiva della cattura con reti degli uccelli selvatici. In pratica la sostituzione graduale dei richiami vivi di cattura con quelli di allevamento.
A partire dal 2017 non ci saranno più impianti di cattura autorizzati dalla regione Ma tale riduzione progressiva è stata giudicata insufficiente dal tribunale amministrativo. «La Sentenza n. 1865/2013» viene spiegato da Lac in una nota, «si inserisce in un quadro più ampio di iniziative intraprese sia dalla Commissione europea sia dalla Lega per l’Abolizione della Caccia».
«A seguito del progetto EU PILOT 1611/10/ENVI (controllo dell’applicazione del diritto nell’Europa) avviato nel dicembre 2010 in materia di richiami vivi nei confronti dell’Italia per non corretta applicazione della Direttiva uccelli 2009/147/CEE (la Commissione Europea ha peraltro avviato una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia), la Regione Lombardia ha dato inizio nel 2012 al programma di costituzione di una Banca Dati degli uccelli utilizzati come richiami vivi provenienti da cattura e da allevamento detenuti dai cacciatori.
A fine giugno 2013 non erano ancora pervenuti a Regione Lombardia gran parte dei dati relativi ai richiami vivi detenuti dai cacciatori della provincia di Brescia (la provincia con il più alto numero di cacciatori che detengono e utilizzano i richiami vivi nella caccia da appostamento)».
«La Commissione per le petizioni della Parlamento Europeo» continua la Lega per l’abolizione della caccia,  «con una nota del 04.06.2013 comunica alla LAC di avere esaminato la petizione richiami vivi presentata nel dicembre scorso e di averla ritenuta ricevibile, in quanto si tratta di una materia che rientra nell’ambito delle attività dell’Unione europea».
La petizione chiede: «un intervento che impedisca il possesso di uccelli selvatici, sia derivanti da cattura che da allevamento, utilizzati come richiami vivi nella caccia agli uccelli migratori, le cui modalità di stabulazione avvengono in condizioni incompatibili con la loro natura e sono produttive di gravi sofferenze ed il divieto dell’uso dei richiami vivi nella caccia, inserendoli nell’allegato dei mezzi vietati dalla Direttiva 2009/147/CE».
«Inoltre a supporto della campagna “Liberi di volare” e per dire “mai più richiami vivi” la Lac ha promosso un corso di racconti e poesie aperto a tutti coloro che non vogliono più vedere animali in gabbia».
Il regolamento per partecipare al concorso è disponibile sul sito www.abolizionecaccia.it.

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