Scaroni, fu un “pestaggio gratuito”

Questo si legge nelle motivazioni della sentenza di assoluzione degli 8 poliziotti della celere di Bologna, imputati nel processo per il ferimento del tifoso bresciano.

(red.) In 35 pagine sono contenute le motivazioni che hanno portato all’assoluzione degli otto agenti della celere di Bologna imputati del pestaggio del tifoso bresciano Paolo Scaroni il 24 settembre 2005 a Verona.
Le motivazioni, depositate dal tribunale di Verona,  mostrano che i giudici sono in possesso di “movente” ed “arma del delitto”, ma non che non sussistono elementi probatori per affermare con assoluta certezza chi abbia provocato il grave ferimento del tifoso delle rondinelle.
I giudici riconoscono anche che è da ascriversi al comportamento delle forze dell’ordine la responsabilità dei tafferugli di quel pomeriggio, originati da una carica non ordinata né autorizzata dal responsabile dell’ordine pubblico, e soprattutto legati ad un lancio di lacrimogeni “del tutto dissennato e controproducente rispetto all’obiettivo della tutela dell’ordine pubblico”. “Dunque, si deve concludere che la cattiva gestione dell’ordine pubblico è divenuta concausa scatenante di un effettivo problema di ordine pubblico, nel quale si è innestato il fatto gravissimo costituito dal pestaggio gratuito”.
Anche le ferite sulla testa di Scaroni sono compatibili con un manganello, impugnato al contrario: Scrivono infatti i giudici: “Il consulente osserva che una lesione della teca cranica, come quella descritta, con affondamento dei frammenti di frattura, fu determinata a seguito di impatto violento con una struttura rigida, resistente, verosimilmente a superficie liscia. Il consulente riferisce poi che va rilevato che la situazione clinica di Scaroni sia all’atto dei primi soccorsi, sia all’atto della visita in pronto soccorso e del successivo ricovero, era ed è stata tale da integrare gli estremi del cosiddetto pericolo di vita”. “Le ferite” secondo il consulente, “sono state prodotte da parte di un corpo contundente, quale può essere un bastone, una sbarra. Il consulente ha ritenuto che le lesioni siano del tutto compatibili con l’uso di uno sfollagente precisando la loro compatibilità con una impugnatura al contrario”.
Per il tribunale di Verona, inoltre, “La versione fornita dallo Scaroni risulta precisa, dettagliata ed è stata ritenuta del tutto veritiera”. Sempre sulla deposizione del tifoso biancoblu i giudici scrivono però che “si limita ad affermare che gli aggressori erano 7 o 9 poliziotti ma senza offrire alcun dato che possa servire ad individuarli”. Per i giudici “sarebbe del tutto arbitrario pretendere di addebitare proprio agli imputati la responsabilità per l’aggressione, perché non vi è certezza circa il fatto che Scaroni e gli imputati si siano incrociati”. In merito poi alla trasmissione alla Procura degli atti relativi alla manipolazione delle immagini video dei tafferugli, “sono plurimi e seri i motivi che inducono a ritenere che le riprese siano state artatamente manomesse proprio per impedire una corretta ricostruzione degli eventi del 24 settembre 2005”.

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