“Patto per la comunità tra scuola e lavoro”: un convegno all’Itis

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(red.) Venerdì 27 novembre dalle ore 15.30 alle ore 18.30 all’Itis Castelli in via Cantore a Brescia, si svolgerà un convegno organizzato in videoconferenza dall’Ufficio Scolastico Provinciale, durante il quale verrà presentato il “Patto per la comunità tra scuola e lavoro”.
Parteciperanno rappresentanti del mondo della formazione, scuole, università, enti locali, mondo delle imprese. Elevata la qualità dei relatori: dal dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale Giuseppe Bonelli, ai presidi Simonetta Tebaldini (che farà gli onori di casa), Claudia Covri e Maurizio Chiappa, al coordinatore provinciale dei percorsi di Istruzione e formazione professionale Flavio Bonardi, a Dario Eugenio Nicoli (ordinario di sociologia dell’Università Cattolica), Antonio Terna (Confcooperative), Stefania Romano (Acli), Massimo Ziletti (Camera di Commercio), Paola Artioli (Confindustria), Giuseppe Ranieri (Api) e Luisa Treccani (Cisl).

“L’obiettivo – spiega Patrizia Bonaglia, referente provinciale per l’alternanza scuola-lavoro – è impegnare l’intera comunità bresciana in una alleanza educativa che aiuti ad uscire dalla crisi con una operosità umanizzante, promuovendo azioni concrete a supporto dell’alternanza scuola-lavoro”.
“Intendiamo coinvolgere tutti gli stakeholders del territorio – sottolinea – per far rete e dare un forte messaggio di necessario investimento che dobbiamo fare sui nostri giovani in questo momento di emergenza”.
“Per i nostri studenti – osserva – il grande valore formativo delle esperienze dei ‘percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento’ è ormai acquisito e dimostrato dai risultati del sondaggio rivolto agli alunni delle classe quinte degli istituti bresciani l’anno scorso: il 76% degli allievi bresciani ha attribuito all’esperienza fatta un valore molto soddisfacente (valori 9 e 10) o soddisfacente (valori 7 e 8) su una scala da 1 a 10”.
“La modalità da sempre più diffuse nelle scuole bresciane per sviluppare questi percorsi – informa – è sempre stata, prioritariamente, lo stage in azienda, a fronte anche delle numerose imprese disseminate nel territorio, che hanno dato sin dal 2015 (anno dell’introduzione della obbligatorietà dell’alternanza scuola-lavoro per un monte-ore cospicuo per tutti gli indirizzi di studio) la loro significativa disponibilità ad accogliere studenti. A dare valore a queste collaborazioni sono state soprattutto le esperienze di stage coprogettate in modo sinergico tra scuola e azienda che hanno messo al centro lo studente.

Se ben coprogettati e condivisi, questi percorsi consentono ai ragazzi di implementare gli apprendimenti curriculari, di contestualizzare le conoscenze e di sviluppare competenze trasversali (così importanti nel nuovo contesto) in quanto possono sperimentare compiti di realtà agendo in contesti operativi, maturando nel contempo un atteggiamento di consapevolezza delle proprie vocazioni e operare così scelte ragionate rispetto al loro futuro”.

“L’anno scorso più della metà delle scuole bresciane (ben il 66%) non sono riuscite o sono riuscite solo in parte a realizzare tali percorsi per i loro studenti” osserva, dichiarando che “molti giovani rischiano di non poterla fare neanche questo anno scolastico, perdendo un segmento importante del loro percorso formativo, che chi è in quinta non potrò più recuperare”.
Da qui l’esigenza di “pensare a modalità innovative e adeguate al lockdown, che vadano a integrare le attività di tirocinio formativo sinora sperimentate con esperienze capaci di sviluppare nei nostri ragazzi competenze nuove, adeguate e necessarie per affrontare i cambiamenti anche del mondo produttivo, riaffermando il valore educativo e culturale del lavoro”. Informazioni, iscrizioni e ragguagli allo 030.961410.

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