Scuola, mancano 7 mila insegnanti. E a rischio il doppio turno sui bus

Nel nuovo anno scolastico, ai tempi del Covid, serviranno più docenti. Rischio trasporto per gli studenti.

(red.) L’inizio del nuovo anno scolastico previsto dal 14 settembre è di nuovo condizionato dalle numerose cattedre ancora scoperte. Ma questa volta la situazione è più preoccupante, visto che l’emergenza da coronavirus ha indotto a dover avere classi con meno studenti e di conseguenza un maggior numero di insegnanti e di supplenti. A livello nazionale si parla di 85 mila posti liberi, cioé 20 mila in più rispetto all’anno scolastico 2019-20 appena terminato. E sul fronte bresciano, considerando gli insegnanti di ruolo e i supplenti, si parla di 7 mila cattedre vacanti.

Quest’anno segnerà anche la novità delle graduatorie provinciali per il tempo determinato e, come detto, vista l’esigenza di maggiori spazi, le supplenze richieste potrebbero raggiungere le 5 mila rispetto alle meno di 4 mila dello scorso anno. Ma in vista del nuovo anno scolastico in provincia di Brescia, si presenta anche l’allarme sul fronte del trasporto pubblico locale. La Provincia ha comunicato all’Agenzia del Tpl che solo alla fine di luglio potrà eventualmente decidere sul contributo di 2 milioni di euro. Di questo si è parlato anche ieri, mercoledì 1 luglio, in occasione di un incontro virtuale con la prefettura di Brescia.

Il presidente dell’Agenzia Claudio Bragaglio ha sottolineato il rischio di non poter far partire il doppio turno del trasporto pubblico per gli studenti. L’idea, approvata da quasi tutte le 58 scuole superiori della provincia, è di un doppio ingresso alle 8 e 9,30 e quindi doppia uscita per favorire il distanziamento sui mezzi e consentire le lezioni. Ma di fronte al fatto che al momento non c’è notizia dei 2 milioni di euro di contributo – il doppio turno costerebbe 1,5 milioni di euro – l’iniziativa resta nell’incertezza.

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