Settimana corta, presidi sono d’accordo

La Provincia a fine marzo dovrebbe approvare il nuovo sistema. A lezione dal lunedì al venerdì. Ma studenti, genitori e docenti sono contrari.

Scuola(red.) Per la settimana corta nelle scuole superiori statali bresciane, a partire da settembre dell’anno 2016-17, si va sempre più per il sì. Alla fine di marzo il provvedimento sarà portato all’attenzione dei consiglieri provinciali che dovranno votarlo, mentre continua la protesta di genitori, studenti e insegnanti. Il movimento dei contrari si sta unificando per impedire l’introduzione della riforma, mentre gli unici a considerare positiva la scelta sono i dirigenti scolastici. Mercoledì 23 marzo gli studenti del Collettivo Uniti Brescia hanno occupato in modo pacifico il piazzale di palazzo Broletto per chiedere un incontro con il presidente Pierluigi Mottinelli. Riunione che ci sarà dopo Pasqua. Dall’altra parte, i genitori e gli studenti stanno parlando con gli stessi presidi per capire cosa li abbia indotti a cambiare strategia, visto che in precedenza diversi di loro non erano favorevoli.
Ma il pressing punterà anche sui sindaci bresciani che hanno eletto il consiglio provinciale e contano di più nelle decisioni del Broletto. Per questo motivo giovedì 31 una rappresentanza di genitori andrà in Loggia per incontrare un delegato del Comune di Brescia. Due giorni prima, invece, martedì 29, si punterà sul direttivo dei sindaci dell’Anci. Si stanno anche sondando degli esperti di didattica per svolgere incontri su cosa potrebbe cambiare nella nuova organizzazione. Ma i tempi sono molto stretti. Salvo clamorosi ripensamenti, da settembre gli studenti delle superiori frequenteranno la scuola dal lunedì al venerdì, escluso il sabato. Per un risparmio di 1,5 milioni di euro all’anno. Decisione che, comunque, dovrà passare anche dai consigli di istituto.

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