Brescia, Cattolica e Lovanio unite dalla Fisica

Partnership tra i due Atenei per un protocollo d’intesa per lo sviluppo di un dottorato di ricerca internazionale.

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(red.) Il rettore dell’Università Cattolica di Brescia, Franco Anelli e  Peter Lievens, preside della facoltà di Scienze di Lovanio (Belgio) firmano un protocollo d’intesa per lo sviluppo di un dottorato di ricerca internazionale lunedì 6 ottobre, alle 14.30, nella sede di via Musei 41.
Gli ambiti di questa collaborazione scientifica animeranno il seminario internazionale che prenderà avvio già nella mattinata di lunedì 6 ottobre (Sede di via Trieste, sala della Gloria, ore 10.30). Al centro del confronto saranno le nuove frontiere della fisica dei materiali. Un filone di ricerca sul quale da alcuni anni si concentra l’attività di ricerca di  I-LAMP. Sarà questa anche un’occasione per presentare la nuova collaborazione fra l’Università Cattolica del Sacro Cuore–Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali e  l’Università di Lovanio (Belgio) che prevede una cooperazione nell’ambito di un dottorato di ricerca in fisica, che farà capo all’ateneo belga e che in futuro potrebbe coinvolgere anche l’Università dell’Indiana Notre-Dame e la pontificia università del Cile.
I dipartimenti di fisica dei due atenei lavoreranno sulla  base di alcuni temi comuni: i materiali superconduttori e magnetici, i sistemi nanostrutturati, e le tecniche di indagine spettroscopica, soprattutto quelle risolte in tempo, altrimenti note come spettroscopie ultraveloci. Questi temi sono spesso intrecciati, come si può vedere dai temi affrontati dai diversi relatori durante la due giorni: le spettroscopie risolte in tempo possono offrire strumenti innovativi e potenti per lo studio dei materiali nanostrutturati, magnetici o superconduttori. Allo stesso modo si prenderanno in considerazione materiali nanostrutturati che possono essere a loro volta magnetici o superconduttori.
Volendo entrare nel dettaglio del programma, sono attesi interventi sullo studio di nanostrutture molto diverse tra loro (metalli, ossidi,a base di carbonio, in fase gassosa o depositate su superfici) a testimoniare il fatto che pur nel breve arco di tempo del workshop i temi affrontati copriranno una ampia gamma di sistemi e possibili applicazioni. Sono attesi anche interventi che porranno l’attenzione sulla possibilità di isolare e studiare la singola nanostruttura, un filone di ricerca molto attivo che si propone di spingere le capacità diagnostiche e di controllo della materia verso entità isolate (atomi, molecole, cluster di atomi). Delle nanostrutturenon verranno trascurati gli aspetti applicativi: dalla fotocatalisi alla termomeccanica, dal trasporto di carica a quello di energia.
Chiuderà il workshop una sessione dedicata a mettere a fuoco alcuni temi che vanno oltre la fisica della materia, quali la teoria dei campi (fisica teorica), le problematiche ambientali e la relazione tra la biofisica e le scienze mediche, allo scopo di ampliare gli orizzonti di ricerca in un ottica di interdisciplinarietà. Questa  parte servirà anche a individuare, far emergere e valorizzare all’interno dell’ateneo competenze e filoni di ricerca vicini alle scienze fisiche.

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