La “febbre” degli 8 mila maturandi bresciani

Mercoledì si inizia con la prima prova di italiano. E si scatena il toto-titolo. In molti scommettono sulla caduta del Muro o sulla morte di Garcia Marquez.

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(red.) Agitazione, insonnia, palpitazioni. Non è una patologia collettiva ma il semplice effetto della ansia da maturità. Per otto mila ragazzi bresciani domani comincia la prova più difficile dall’inizio della scuola, quella attesa per tantissimo tempo. Si comincia con il tema e, mentre si dibatte su quali potranno essere i titoli prescelti dal Ministero, si ripassa a più non posso e si cerca di sfogare sui libri la tensione dell’attesa.
Sarà il «plico informatico » a consegnare alle scuole le tracce ministeriali della prova scritta di italiano che darà il via,domani alle 8.30, alla serie degli scritti. Da quel momento tutti gli apparecchi elettronici dovranno spegnersi.  Per le scuole scatterà una rigorosa limitazione dell’utilizzo di internet, cheper gli studenti si traduce in divieto «assoluto» di usare telefoni cellulari, apparecchiature in grado di trasmettere immagini, dispositivi a luce infrarossa o ultravioletta. Pena l’esclusione dalle prove. Un divieto tassativo quello del Ministero che ha deciso di collaborare anche con la polizia delle comunicazioni per far rispettare la segretezza dei titoli prescelti ed evitare la solita fuga di notizie che precede la pubblicazione delle tracce.
Il 19 giugno sarà invece la volta della seconda prova, diversa da istituto a istituto a seconda dell’indirizzo, con il greco al liceo classico,matematica allo scientifico, lingua straniera al linguistico, pedagogia al pedagogico, economia aziendale all’istituto commerciale, estimo per i futuri geometri.
Nell’attesa ci s’interroga sui possibili argomenti delle tracce ministeriali e Facebook pullula di suggerimenti: tra il centenario dello scoppio della prima guerra mondiale e il venticinquesimo anniversario della caduta del muro di Berlino, i sessant’anni della televisione, Garcia Marquez da  poco scomparso. O forse gli studenti bresciani potranno dire qualcosa sull’Expo che incombe e che li riguarda così da vicino. Chissà. Inutile fare pronostici, ma inutile anche fermare le supposizioni di chi è troppo agitato per fermare il pensiero.

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