Maturità, poche “lodi” ma tanti promossi

Aumenta il dato dei promossi a livello nazionale (96,3%) e a Brescia (94,52%). Diversi i risultati da istituto a istituto dove la palma va all’Arnaldo. 22 le lodi bresciane.

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(red.) A fine anno a tirare le somme non sono solo gli alunni e i genitori, ma anche gli istituti e lo stesso Ministero dell’Istruzione. Come sempre, però, interpretare gli esiti della maturità è un lavoro sibillino.
Da un lato, i risultati nazionali rilevati dal Ministero dell’Istruzione mostrano un dato incontestabile: l’aumento delle promozioni. Se nel 2012 solo il 95,7 % degli iscritti all’ultimo anno riusciva a superare indenne l’esame finale, quest’anno le cose vanno un po’ meglio, con il 96,3% delle promozioni.
Anche a Brescia il dato è simile, con la tradizionale tendenza però a restare sotto la media nazionale (94,5%). Secondo il ministro Maria Chiara Carrozza però, i dati delle votazioni parlerebbero di un lieve calo, in contrasto quindi con la cifra dei promossi. In più occorre aggiungere che è difficile trarre una valutazione nazionale, dato che le cifre variano in modo impressionante da istituto a istituto. Meglio dunque fare delle considerazioni più mirate, restringendo il bersaglio. Per quanto riguarda il bresciano, la palma della scuola più eccellente va ancora una volta al prestigioso liceo classico cittadino: all’Arnaldo  la percentuale delle promozioni, passando dal primo al penultimo anno, non scende mai al di sotto del 70%, mentre le bocciature si diradano dal 6,83% della quarta ginnasio allo 0,61% in seconda liceo.
Certo la tendenza a ridurre gli esiti negativi con il procedere degli anni di studio è uniforme  per tutti i tipi di scuola, ma è di ben altro peso  il passaggio dal 45% di bocciati nelle prime dell’istituto professionale Moretto all’11,48% che si registra nelle quarte. Ma non è l’unica scuola che vede sopravanzare il numero dei non promossi rispetto agli esiti positivi: all’ Itis Castelli non supera la prima oltre un terzo degli iscritti, mentre i promossi sono il 31,76% e analogamente al professionale Golgi dove in prima i bocciati sfiorano il 30%. A confortare ci pensa sempre la ristretta cerchia dei diplomati con lode: 22 quest’anno nel bresciano, di cui 17 nei licei, tre negli istituti tecnici e due in quelli professionali.
Se escludiamo la lode, al voto massimo, cento centesimi, è arrivato il 3,10 per cento dei candidati facendo segnare un passo in avanti rispetto agli esiti di un anno fa (2,60 per cento) sia nei licei dove è arrivato alla votazione piena il 4,5 per cento degli studenti, sia negli istituti tecnici e professionali, che diplomano a pieni voti rispettivamente il 2,5 e l’1,31 per cento dei neomaturi. Pochi certo, rispetto al numero complessivo di iscritti bresciani all’esame di stato, ma, come ricorda il ministro Carrozza, l’alloro liceale deve rappresentare una circostanza eccezionale, se si vuole che premi davvero l’eccellenza. E l’eccellenza, si sa, non è da tutti.

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