Lombardia, concorso presidi: è tutto da rifare

Respinto dal Consiglio di Stato il ricorso dei candidati idonei. Il ministero dovrà fare ricorreggere le prove scritte. Restano "vacanti" 355 istituti scolastici.

(red.) Tutto da rifare per i quasi mille candidati al concorso per scegliere 355 nuovi presidi per le scuole lombarde. Il Consiglio di Stato, con la sentenza depositata giovedì 11 luglio, ha rigettato il ricorso del ministero dell’Istruzione contro l’annullamento deciso dal Tar lombardo lo scorso anno. Motivo del ricorso fu la presunta trasparenza delle buste utilizzate per contenere le prove scritte che avrebbero consentito di individuare i nominativi degli autori degli elaborati.
Ne ha dato notizia la DISAL (Associazione dei dirigenti delle scuole autonome) con un comunicato: «Nel tardo pomeriggio di giovedì 11 luglio 2013, il Consiglio di Stato ha inviato, con numero di Registro Generale: 5836/2012, l’Avviso di pubblicazione della sentenza tanto attesa sulla vicenda delle nomine in ruolo degli idonei al concorso dirigenti scolastici della Lombardia. L’Avviso comunica che la sentenza sul ricorso indicato è stata pubblicata in data 11/07/2013 con il n. 3747/2013 ed esito: Respinge Appello Incidentale».
Nella tarda serata è stato pubblicato anche il testo della sentenza che obbliga la ricorrezione degli scritti. In pratica occorrerà rifare il concorso con le conseguenze che ne derivano:  l’Ufficio Scolastico Regionale non potrà procedere alla nomina in ruolo degli idonei che hanno superato il concorso lombardo; il prossimo anno 355 scuole non avranno un dirigente scolastico titolare; altre 355 (siamo a 710 su 1100) avranno un dirigente scolastico nominato in reggenza sulle prime; senza contare altre 110 circa senza preside titolare per motivazioni varie.
In Lombardia ci sono oltre 500 scuole senza preside su 1.227, a Brescia 65 su 143. Ciò significa che molti presidi dovranno reggere contemporaneamente due istituti.
«Apprendo con stupore della sentenza del Consiglio di Stato che rinvia l’esito del concorso a Dirigenti Scolastici per la Lombardia – ha dichiarato l’assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro Valentina Aprea – imponendo la ricorrezione delle prove scritte di tutti i 996 candidati e di fatto operando una riedizione del concorso».
«Ci aspettavamo un esito diverso – ha continuato l’assessore regionale – vista la perizia dell’Istituto poligrafico dello Stato che negava la possibilit? di una lettura dei nomi dei candidati a colpo d’occhio attraverso le buste.  “In ogni caso questa è l’ennesima dimostrazione, se ce ne fosse stato bisogno – ha proseguito l’assessore – del fatto che il reclutamento dei docenti e dei dirigenti non può più avvenire attraverso procedure concorsuali elefantiache e farraginose esposte a sicuri ed innumerevoli contenziosi in tutte le fasi procedurali. Regione Lombardia proporrà in tempi brevi in Conferenza Stato Regioni proposte di reclutamento e valutazione dei docenti e dei dirigenti maggiormente legati all’autonomia scolastica e alle realtà locali». Aprea ha manifestato solidarietà ai candidati risultati idonei, che «dovranno attendere ancora del tempo per vedersi riconosciuto il merito di aver regolarmente superato un concorso, anche nella certezza che i 355 posti messi a concorso per la Lombardia non potranno essere assegnati ad altre operazioni».

 

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