Presidi sul piede di guerra, al via le proteste

Il 12 settembre, giorno di avvio dell'anno scolastico, annunciata una manifestazione "a sorpresa" contro lo stop alle nomine. Avviata un'azione legale contro il ministero.

(red.) Il 12 settembre non si sentirà solamente la campanella suonare annunciando la ripresa dell’anno scolastico, ma anche la voce degli aspiranti presidi, vincitori di concorso annullato poi dal Tar Lombardia e su cui si è espresso anche il Consiglio di Stato che non ha accolto l’istanza del ministero dell’Istruzione che chiedeva di sospendere la sentenza del Tribunale amministrativo.
La trattazione nel merito della controversia è stata fissata per il 20 novembre 2012, ma intanto si sperava di poter procedere alle nomine.
In ogni caso, una sessantina dei 460 vincitori hanno annunciato una manifestazione a sorpresa nelle scuole della città e della provincia di Brescia.
Nei prossimi giorni è fissato un incontro con il ministro dell’Istruzione Profumo e con la direttrice dell´Ufficio scolastico provinciale Maria Rosa Raimondi.
In Lombardia ci sono oltre 500 scuole senza preside su 1.227, a Brescia 65 su 143. Ciò significa che molti presidi dovranno reggere contemporaneamente due istituti. Ma c’è anche il caso di un preside di 52 anni che dovrebbe dirigere 18 istituti in giro per la provincia di Brescia.
Una situazione impossibile, ma di fronte alla quale, con pragmatismo, il direttore dell´Ufficio scolastico regionale Giuseppe Colosio ha deciso di provvedere alle nomine dei reggenti con la clausola che se il 20 novembre, quando il Consiglio di Stato dibatterà nel merito la vicenda, il concorso si dovesse sbloccare, scatterebbero subito le assunzioni mancate.
Intanto 392 presidi mancati sono ricorsi alle vie legali.

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