Presidi, “Danno per scuole Lombardia”

Per il governatore Formigoni si tratta di un "disastro del ministero". Secondo i sindacati c'è il rischio di annullamento. Chiesto un nuovo bando.

(red.) Con una serie di tweet il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni è tornato sulla sentenza del Consiglio di Stato di ieri che ha annullato il concorso per dirigenti scolastici delle scuole lombarde.
A Brescia era attesa la copertura di circa 60 sedi scolastiche.
”Disastro concorsi scolastici gestiti dal Ministero: domande sbagliate, buste trasparenti, concorsi annullati. Nessuna pietà per i responsabili!”, ha scritto Formigoni su Twitter, aggiungendo poi altri due post: ”Annullato concorso presidi in Lombardia: predisposte dal Ministero buste trasparenti. Beffa per i concorrenti, danno gravissimo alla Lombardia”. E infine: ”Pessima prova della burocrazia ministeriale romana ha portato a ingovernabilità scuola lombarda: Governo deleghi subito poteri alla Regione”.
L’ipotesi di un possibile annullamento del concorso a dirigente scolastico svoltosi in Lombardia, che prende corpo dopo la decisione del Consiglio di Stato di negare la sospensiva rispetto alla sentenza di illegittimità pronunciata dal Tar, ”suscita preoccupazione e sconcerto”. Lo afferma il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima.
”E’ di tutta evidenza”, ha detto, “che in nome di un principio in sè indiscutibile, quello dell’anonimato degli elaborati da correggere, ‘astrattamente’ violato a causa dell’eccessiva trasparenza delle buste che li contenevano, rischia di vanificarsi la ‘concreta’ fatica con cui centinaia di candidati avevano completato l’impegnativo percorso di una lunga e difficile procedura selettiva. Mai come in queste circostanze si coglie il senso dell’antica massima ‘summum jus, summa iniuria’”.
“E’ assai poco probabile”, ha osservato il sindacalista, “che il difetto denunciato dai ricorrenti e obiettivamente rilevato dai giudici abbia potuto davvero condizionare l’operato degli esaminatori, ma tanto basta a mandare in fumo i meriti di quanti si vedono oggi preclusa la possibilità di raccogliere il frutto del proprio impegno. Certo, sono enormi i disagi che la vicenda potrebbe determinare per le tante scuole prive di dirigente, o per le reggenze plurime cui sarebbero costretti gli attuali titolari, il tutto a scapito della qualità del servizio. Ma il danno più pesante resta certamente quello che potrebbero patire i diretti interessati, mentre si rischia un’ulteriore caduta di credibilità per prove selettive che richiederebbero massima attenzione e cura e invece sono gestite troppo spesso in modo superficiale e approssimativo, consegnando fatalmente alle aule dei tribunali il loro esito”.
La vicenda dell’annullamento del concorso per dirigenti scolastici in Lombardia, con le conseguenti ricadute sul funzionamento delle scuole, ”è solo l’ultimo esempio di superficialità e pressappochismo con cui sono stati gestiti diversi concorsi negli ultimi tempi, come è accaduto anche nei Tfa dove al Miur stanno arrivando pacchi e pacchi da parte degli avvocati”. Lo ha sottolineato il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna.
”Una gestione, tutta burocratica, il cui risultato è”, ha aggiunto il sindacalista, “che ci saranno tempi più lunghi per conoscere gli esiti e l’ultima parola spetterà ai tribunali. Le decisioni prese al chiuso degli uffici ministeriali, senza nessun coinvolgimento, stanno producendo effetti che sono sotto gli occhi di tutti e sui quali non si può restare a osservare. Mi come ora serve una scossa di modernizzazione, per definire”, ha puntualizzato Di Menna, “una riorganizzazione delle competenze e delle modalità, con procedure trasparenti nelle selezioni”.
Sono tre i possibili campi di intervento.
“Sull’assetto delle scuole”, ha aggiunto Di Menna, “bisogna prevedere la costituzione di ‘reti di scuole’, con relativi organici e competenze, previste dal decreto legge approvato dal Governo, fermo nelle stanze del ministero. Mettere a punto, attraverso un incontro con i sindacati, nuove modalità di reclutamento per dare certezza e tranquillità alle scuole, sia per i dirigenti che per gli insegnanti. Ci deve essere un intervento del Miur “, ha commentato Di Menna, “per verificare le responsabilità nella conduzione del concorso della Lombardia considerati i danni, oltre al funzionamento delle scuole a quei tanti che correttamente hanno superato le prove, e per individuare la soluzione al problema che si è creato”.

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