Alunni disabili: l’accordo c’è ma i fondi calano

In totale, a Brescia e provincia, sono scolarizzati 3.474 alunni con problemi. Come razionalizzare l'assistenza? "Lo sforzo è distribuire in modo appropriato le risorse”.

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(p.f.) Aumentano le richieste di assistenza per i disabili nelle scuole, ma le risorse calano. E così nel futuro si profila una razionalizzazione.
Decolla, dopo un anno e mezzo di trattative, l’accordo-quadro di programma provinciale per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità. Firmato da Provincia, Ufficio Scolastico Provinciale, Asl di Brescia, Asl di Vallecamonica e dalle Aziende Ospedaliere di Brescia, Desenzano e Chiari, regolamenta l’erogazione dei servizi per gli alunni con disabilità e durerà per 5 anni.
“Un accordo”, ha spiegato la dirigente Usp Maria Rosa Raimondi, “che si pone in continuità con quanto fatto fino ad ora, ma introduce importanti novità, a partire dal ruolo della famiglia. Inoltre, si considera la persona con disabilità come un soggetto bio-psico-sociale, a cui bisogna dare un sostegno non solo in termini strettamente sanitari, ma anche un supporto per permettergli di realizzare un proprio progetto di vita”.
A preoccupare le istituzioni, soprattutto per il futuro, sono però le risorse a disposizione. Il trend di richieste di certificazioni di disabilità è infatti in crescita, con un aumento del 10% ogni anno. In totale, a Brescia e provincia, sono scolarizzati 3.474 alunni con disabilità. Per il corpo docente, 1.451 insegnanti di sostegno, lo Stato spende circa 45milioni di euro; 15 i milioni stanziati da Comuni e Provincia per l’assistenza ad personam.
“In questi anni”, ha commentato l’assessore provinciale Aristide Peli, “la spesa per l’assistenza ad personam è aumentata. In un momento di tagli e di crisi economica, è evidente che dovremo seguire il criterio dell’appropriatezza, dando un supporto solo alle persone che hanno realmente bisogno”.
Appropriatezza, nelle intenzioni, che non si tradurrà in tagli all’assistenza degli alunni con disabilità, ma in una riduzione per chi non ha un reale bisogno. “Si parla ad esempio degli studenti che non presentano disabilità ma disagi, magari legati a fattori di contesto”, ha precisato Raimondi, “in quei casi si può fare un ragionamento diverso, più in termini di educazione. Tengo a precisare che anche quest’anno abbiamo mantenuto quasi invariato il rapporto tra alunni e insegnanti di sostegno, che è pari a 2,39. In 150 casi, parliamo addirittura di un rapporto 1 a 1, ovvero un insegnante per studente”.
Secondo l’accordo, le Asl e le Aziende ospedaliere saranno competenti per la certificazione della disabilità. “Stiamo lavorando”, ha spiegato Ermanno Scotti, dirigente Asl Valle Camonica, “per definire ulteriori criteri di appropriatezza, perché lo sforzo è di distribuire in modo appropriato le risorse”.
“E’ molto importante”, ha aggiunto Maria Rosaria Venturini, dirigente Asl di Brescia, “il ruolo delle famiglie, con cui deve essere condiviso il percorso educativo e scolastico dell’alunno”. L’Ufficio Scolastico Provinciale si occuperà invece di tutto ciò che attiene alla formazione degli insegnanti.
Per quanto riguarda l’erogazione dei servizi, che spetta a Comuni e Provincia, l’accordo invece parte un po’ claudicante. “Ci sono ancora alcune cose da chiarire”, ha spiegato Gianmaria Giraudini, presidente provinciale Conferenza dei sindaci dell’Asl della Provincia di Brescia, “su cui deve intervenire la Regione”.
Resta infatti da sciogliere il nodo dell’assistenza ad personam nelle scuole superiori, che i Comuni vorrebbero fosse completamente in carico alla Provincia. Già sul trasporto per i disabili delle superiori c’è stato un pronunciamento del Tribunale, che stabilisce che la Regione trasferisca le risorse alla Provincia che a sua volta la darà ai Comuni.
In una nota a conclusione dell’accordo si legge così che “il presidente della Provincia di Brescia e i presidenti della Conferenza dei sindaci concordano di procedere alla sottoscrizione della presente intesa restando comunque in attesa degli sviluppo conseguenti all’approfondimento della materia ‘Assistenti ad personam scuola media superiori’ da parte della Regione Lombardia e del Cal (Comitato autonomia locale)”.

 

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