Asst Garda, i sindacati: “Meno posti letto e condizioni di lavoro peggiori”

Desenzano del Garda. Con un comunicato congiunto le categorie e le rappresentanze sindacali aziendali dell’Asst Garda (Fp Cgil, Fp Cisl, UilFp, NurSind, NursingUp), sostengono che “a un anno dal cambio della direzione generale nonostante le promesse continuano le difficoltà aziendali mancano medici, infermieri, tecnici sanitari, ostetriche, Oss, autisti, amministrativi, operatori tecnici, praticamente non c’è settore che non veda carenze di personale. Gli operatori di tutti i ruoli da anni si sobbarcano condizioni di lavoro ormai insostenibili, condizioni aggravate dallo stress di due anni di pandemia”.
“La direzione da tempo a parole promette di affrontare i problemi per garantire condizioni di lavoro accettabili ai dipendenti”, continua la nota sindacale, “nei fatti però continua la miope politica con cui si prende tempo e si sottostima il fabbisogno di personale. Sono state fatte alcune assunzioni ma sono più gli operatori che se ne vanno rispetto a quelli assunti, e chi rimane deve farsi carico delle carenze, mancano almeno 150 operatori. La situazione generale è critica per le difficoltà a reperire professionisti sanitari che mancano ovunque nel nostro territorio, ma in Asst Garda la situazione è talmente grave che a fatica si garantiscono le attività di base, soprattutto nella aree critiche”.

“Segnaliamo inoltre gravi carenze nel funzionamento del servizio risorse umane”, prosegue il comunicato, “che soffre da anni del mancato rinnovo fisiologico del turnover, a tale ufficio strategico non sono state assegnate le risorse di personale necessarie a ottemperare alle necessità dell’azienda:
• i concorsi hanno tempi lunghi;
• le assunzioni vanno a rilento;
• gli stessi accordi sindacali per difficoltà oggettive non vengono applicati nei tempi previsti.
La macchina organizzativa dei servizi preposti fa acqua e la direzione generale appesantisce ancor di più la situazione centralizzando su se stessa in maniera esasperata tutte le decisioni e mettendo sotto stress il sistema. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, il forte malcontento tra gli operatori del comparto e della dirigenza è diffuso e si tramuta in una costante emorragia di personale, l’azienda perde di competitività e risulta sempre meno attrattiva, nonostante l’impegno di tutto il personale.

“La direzione generale per garantire “almeno” il diritto alle ferie estive, ha dovuto ridurre i posti letto in molti reparti e da ultimo ha utilizzato gli infermieri di famiglia per coprire le carenze in in ospedale senza un confronto con le organizzazioni sindacali”, dicono ancora i sindacati. “Inoltre nonostante quanto ad oggi dichiarato, siamo convinti che i piani ferie validati già con salti di riposo programmati, non garantiranno a tutti gli operatori di poter fruire del diritto alle ferie estive e basterà che qualcuno si ammali per richiedere altri salti di riposo per assicurare la copertura dei turni di servizio. In definitiva temiamo che le ferie siano pagate a caro prezzo dai colleghi che restano in servizio”.

“La decisione del direttore generale dr. Alparone di ridurre i posti letto della Asst del Garda per poter garantire le ferie al personale va a scapito dell’utenza di questo territorio”, si legge nel documento, “e favorisce l’accesso alle strutture private di prossimità, durante il fisiologico afflusso turistico estivo, anche per questo le scriventi O.O.S.S. sono a manifestare grande preoccupazione. Non possiamo omettere di precisare con delusione che nonostante tale scelta cerchi di garantire le dovute ferie al personale dell’Asst Garda , si prefigura come un atto di “salvataggio in estremis” di una situazione di grave carenza di personale , più volte segnalata in sede di trattativa sindacale nell’ultimo anno, alla quale la direzione ha risposto solo parzialmente ed evidentemente in modo non adeguato”.

“In questo quadro di criticità i rapporti sindacali sono al minimo storico, la direzione si dimostra poco propensa al confronto: non si interessa delle segnalazioni che quotidianamente trasmettiamo e prende decisioni unilaterali, la direzione generale, vive una sua realtà avulsa dalla quotidianità e dalle difficoltà che il personale e gli stessi dirigenti ai vari livelli di responsabilità si trovano ad affrontare. Chiederemo un incontro con la direzione generale con la speranza, stavolta, di essere ascoltati per una attenta verifica della situazione e se questo non porterà a migliorare le cose non potremo che dichiarare lo stato di agitazione e coinvolgere tutti gli operatori per assumere le idonee iniziative”.

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