Spi Cgil: “Giunta lombarda, non ci può essere continuità di fronte al disastro”

(red.) “Questo rimpasto è la conferma che avevamo ragione quando muovevamo le nostre critiche già da primavera; temiamo che questa mossa non riesca a ridare smalto a una giunta regionale in grandissima difficoltà”, ha detto sulla nuova giunta lombarda Valerio Zanolla, segretario generale Spi Cgil Lombardia
“Se dovessimo guardare al curriculum dei nuovi assessori ci sarebbe solo da preoccuparsi, ma essendo noi un sindacato siamo per natura portati a guardare avanti e fare gli interessi dei pensionati. Per questo confidiamo in un confronto produttivo sperando che la nuova giunta non si limiti, come ha fatto finora, a controbattere alle politiche nazionali”.

“Come sindacato dei pensionati abbiamo chiesto e chiederemo sempre più con forza interventi concreti per far fronte alle incertezze che stanno vivendo le famiglie con i loro cari nelle RSA”, continua Zanolla. “E ancora: i bisogni della medicina territoriale, il tema dei vaccini per le persone anziane, la riforma della legge 23 che va discussa tenendo come riferimento la salute delle persone e il territorio e non i grandi gruppi ospedalieri privati. La sostituzione di alcuni elementi della giunta deve significare un vero cambio di marcia. Certo fa un po’ effetto vedere che dopo anni di autonomia gridata sul pratone di Pontida, nella nostra grande regione ci si faccia dettare la linea da Roma. I cittadini lombardi non hanno eletto Salvini a presidente della Regione e neppure la Moratti a vicepresidente”.

“Ha prevalso l’impulso conservatore che caratterizza da sempre questa Regione”, rimarca il segretario general Spi Cgil Lombardia, “una disperata, assoluta e continua voglia di guardare indietro, di non rischiare. Ecco la giunta Salvini Moratti con Fontana che appare come un uomo solo, stanco come Gallera, sconfessato e commissariato dal suo leader e dalla presenza ingombrante della sua vice. In ultimo ci preoccupa l’arrivo all’assessorato alla Famiglia dell’ex ministra del Carroccio Alessandra Locatelli, la quale assume la delega anche per Disabilità e Pari Opportunità. Non nascondiamo la nostra viva preoccupazione avendola vista all’opera sia come ministro, sia come assessore e vicesindaco a Como. In quell’ultima veste sembrava più preoccupata a far stare male le persone disperate piuttosto che aiutarle”.

“Non abbiamo voluto fare valutazioni affrettate nella giornata di ieri e, per questo motivo abbiamo atteso la conferenza stampa di oggi. Sia il presidente Fontana sia i nuovi assessori hanno parlato di “rilancio” e di “ripartenza” della Lombardia; dobbiamo riscontrare che le prime dichiarazioni in merito ai problemi della sanità lombarda non esprimono quel necessario cambiamento che come sindacato dei pensionati chiediamo da tempo”, sottolinea Federica Trapletti segretario Spi Cgil Regionale.

“Non ci può essere continuità … di fronte al disastro, agli errori, ai ritardi e soprattutto alle morti che abbiamo dovuto subire nel corso dello scorso anno. Il tema delle liste d’attesa e della revisione della legge 23/2015 riguardano pesantemente gli anziani, così come la non autosufficienza, le RSA, la cronicità, la medicina del territorio. Abbiamo tante proposte inascoltate, tanti confronti negati, tanti tavoli non convocati e tante disponibilità dichiarate da Regione Lombardia e mai seguite da atti concreti e saranno ancora tutte oggetto delle nostre rivendicazioni, nell’interesse della salute dei cittadini e degli anziani che rappresentiamo” conclude Trapletti.

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