Il Civile di Brescia ringrazia tutti con un “Canto Libero”

(red.) Dopo mesi di affetto e sostegno da parte di tutta la comunità i medici, gli infermieri e tutto il personale di uno dei luoghi simbolo di cura della pandemia ringraziano Brescia e i cittadini per il loro affetto e i loro sacrifici.

“In un mondo che / Non ci vuole più /Il mio canto libero sei tu. In un mondo che / Prigioniero è / Respiriamo liberi / Io e te”. Strofe che tutto il mondo conosce, un inno alla vita e alla libertà: “Il mio canto libero”, capolavoro di Battisti – Mogol del 1972, in una suggestiva interpretazione di Fausto Leali, diventa simbolo di una ripartenza e una rinascita che prendono il via da Brescia, oggi tristemente celebre in tutto il mondo per essere stata uno dei massimi epicentri dell’emergenza sanitaria, diffusasi poi in tutta Italia.

L’iniziativa nasce per volere degli Spedali Civili di Brescia, divenuto durante la pandemia uno tra i Covid-Hospital più grandi al mondo. Oltre 3000 pazienti curati, 6500 tra medici, infermieri e operatori sanitari che si sono mobilitati per mesi, senza sosta, in prima linea per curare e salvare vite. Nei mesi di lockdown, i cittadini sono stati vicino all’Ospedale, come successo in tante altre città fortemente colpite, con donazioni, piccole e grandi, con flash mob, video e fotografie realizzate da classi di bambini, messaggi di conforto e sostegno per ringraziare questa grande e instancabile equipe sanitaria, e oggi è quella stessa equipe che vuole dire “grazie” di tutto l’appoggio, la collaborazione e i sacrifici fatti.

E hanno deciso di farlo attraverso la musica, in un progetto video che ha visto coinvolte molte realtà imprenditoriali e associative. A prestare la sua inconfondibile voce, per lanciare questo messaggio di forte affetto e ringraziamento, il celebre cantante Fausto Leali.

“La musica, così ogni altra forma artistica, migliora la vita delle persone, anche sul piano della salute e dell’umore, ravvivando la fiducia e la speranza, ed è soprattutto nei momenti più duri della nostra vita che può darci un aiuto importante, un spinta per affrontare al meglio ciò che ci aspetta” – sottolinea Massimo Lombardo, da pochi giorni Direttore Generale della Azienda, che precisa ancora: “Credo molto in queste iniziative e nel loro valore socializzante, e sono certo che tutti i progetti di umanizzazione delle cure sanitarie siano di grande attualità e indice di una sanità moderna e in evoluzione. Grazie di cuore anche per conto di tutta la Direzione aziendale a chi ha consentito la realizzazione di questo video”.

Il progetto, sostenuto da VIVIgas energia e promosso dal Rotary Club Brescia Sud-Ovest Maclodio, ha potuto contare sull’appoggio tecnico e professionale di realtà come Gruppo WISE, la D’Alessandro e Galli, AlbatrosFilm e l’Associazione Musicale l’Ottava.

“Abbiamo aderito con molto piacere a questa iniziativa dedicata a tutte le persone del nostro territorio, particolarmente colpite dalle difficoltà di questi mesi” – afferma Andrea Bolla, Amministratore Delegato del Gruppo Vivigas Energia. “Ancora una volta questa comunità ha dimostrato di essere coesa e coraggiosa, in grado di fronteggiare e superare ostacoli finora inimmaginabili e che pertanto merita un ringraziamento speciale. Questa iniziativa, grazie all’unione di musica di grande qualità e immagini dal forte impatto emozionale, offre l’occasione per testimoniare concretamente la nostra vicinanza, esprimendo la nostra solidarietà e auspicando una meritata ripartenza a tutte le persone e le realtà imprenditoriali e associative coinvolte”.

“Ripartire Insieme: questo il messaggio che noi del Rotary Club Brescia Sud Ovest Maclodio volevamo lanciare sostenendo questo progetto che dà voce a tutti gli operatori sanitari. – sottolinea Edoardo Ferrari, Presidente del Club. L’entusiasmo, l’impegno e la volontà comune hanno permesso di concretizzare un sogno condiviso, un grazie reciproco che unisce nel bene”.

Anche la location scelta per le riprese lancia un messaggio: il video è stato infatti girato sulle scalinate degli Spedali Civili, un luogo simbolo per intonare un canto libero che dia il “la” a una nuova ripartenza.

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