Donna uccisa: fermato il marito

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Il cuoco è accusato di aver strangolato la moglie gettando poi il corpo nel Sebino.


(red.) Secondo i carabinieri l’ha ammazzata il marito, che è stato sottoposto a provvedimento di fermo con la pesantissima accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere. La decisione è arrivata la notte scorsa al termine di un lungo interrogatorio avvenuto nella stazione dei carabinieri di Iseo.
A uccidere Agnese Schiopetti, la donna di 26 anni originaria di Rodengo Saiano il cui corpo è stato trovato domenica mattina nelle acque del lago d'Iseo, a Marone (leggi qui), sarebbe quindi stato Davide Sobacchi, il cuoco 28enne originario di Rho che l’aveva sposata lo scorso settembre e viveva con lei e con il loro bambino di 13 mesi nell’appartamento di tre locali in via Conventino 6 a Ospitaletto.
Il delitto sarebbe stato la conclusione dell’ennesimo litigio avvenuto in casa nella serata di sabato, durante il quale l'uomo avrebbe forse anche malmenato la moglie prima di strangolarla.
Sempre secondo questa ricostruzione, che – in caso di rinvio a giudizio – andrà confermata da un tribunale, dopo l'assassinio Sobacchi avrebbe trascinato il corpo senza vita nel garage, caricandolo nel bagagliaio della Renault Clio. In seguito sarebbe partito con l’automobile verso il lago d’Iseo, fino alla curva prima di Marone, sulla vecchia statale 510 Sebina dalla quale il povero cadavere martoriato è stato buttato giù, sperando che l’acqua gelida del lago lo nascondesse per sempre.
Poi il ritono a casa per ripulire tutto, eliminando le tracce della colluttazione e rimettendo in ordine ogni cosa. Infine, la mattina di domenica, la denuncia della scomparsa di Agnese, effettuata nella caserma dei carabinieri di Ospitaletto: "Quando mi sono svegliato non c’era più", avrebbe raccontato l’uomo.
Ma dopo il ritrovamento del cadavere, notato da un ciclista nel lago a pochi metri dalla riva con un pezzo di stoffa rossa infilato nella bocca (leggi il primo articolo), la sua posizione è subito diventata molto pesante. Interrogato a lungo e messo sotto torchio, alla fine il giovane marito è stato accusato del delitto.
Davide Sobacchi, a soli 28 anni, è già uno chef di esperienza: dopo il liceo classico si è diplomato in alta cucina e ha lavorato per l’Alitalia e in ristoranti importanti come "Zur Rose" a San Michele Appiano, in Alto Adige, e "Da Vittorio" a Bergamo Alta. Negli ultimi mesi si era trasferito presso un ristorante di Paderno Franciacorta, dove anche la moglie era stata impiegata in sala come cameriera.
Ma i rapporti all’interno della coppia non funzionavano più a causa dei problemi dell'uomo con la cocaina: la convivenza era diventata difficile e i litigi avevano reso pesante il clima nel piccolo appartamento del residence ricavato in una vecchia filanda ristrutturata a Ospitaletto. Fino alla sera fatale di sabato.

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