Rezzato, nessuno dei cinque ragazzi aveva la patente

Il gruppetto di amici della Valsabbia, tutti deceduti nel tragico frontale con un pullman, aveva trascorso la giornata insieme e viaggiava su un'auto prestata da un amico.

(red.) Nessuno dei cinque ragazzi che viaggiava sulla Volkswagen Polo che si è scontrata frontalmente contro un pullman lungo al 45 bis all’altezza di Rezzato, nel bresciano, aveva la patente.
Ancora al vaglio della polizia stradale l’incidente in cui hanno perso la vita i cinque amici valsabbini, una 17enne, un 19enne due ventenni e un 22enne, ma sembra che, dalle prime risultanze, al volante ci fosse il più grande dei ragazzi, Salah Natiq, il quale, come confermato dagli stessi parenti, non aveva ancora sostenuto l’esame di guida.
All’arrivo dei soccorritori la vettura sulla quale stavano viaggiando in direzione Brescia, dopo una giornata trascorsa tutti insieme, prima per uno spiedo a Sabbio Chiese, quindi per una tappa in un supermercato a Raffa di Puegnago, era completamente distrutta, con il motore dell’auto finito a 30 metri di distanza dal punto dell’impatto, e lamiere completamente accartocciate.

I corpi dei ragazzi sbalzati fuori dall’abitacolo non hanno consentito di stabilire chi fosse al volante, ma i parenti dei giovani hanno confermato che nessuno di loro avesse la licenza di guida. La vettura sarebbe stata prestata da un amico del 22enne, che li seguiva a bordo di un altro mezzo.
Secondo quanto ricostruito, la Polo con a bordo i cinque amici avrebbe invaso la corsia opposta dopo avere affrontato una curva, trovandosi di fronte il pullman il cui autista nulla avrebbe potuto fare per evitare l’impatto. L’autobus poi avrebbe finito la sua corsa schiantandosi contro il guard rail. Ferito, in modo non grave, il conducente, un 58enne di Castenedolo che, trasferito in ospedale per accertamenti e per le verifiche sulle sue condizioni psicofisiche al momento del tragico schianto (era negativo sia all’alcoltest che alle sostanze stupefacenti), è stato poi dimesso, sotto choc.

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