Coronavirus, la Commissione europea propone il taglio dell’Iva su beni e servizi

(red.) La Commissione europea ha proposto oggi di esentare dall’imposta sul valore aggiunto (IVA) i beni e i servizi che insieme agli organi e alle agenzie dell’Unione mette a disposizione di Stati membri e cittadini in tempi di crisi. Questa proposta, si legge in una nota, è in linea con l’esperienza maturata nel corso della pandemia che ha insegnato tra altre cose che l’IVA applicata ad alcune transazioni finisce per costituire un fattore di costo negli appalti, mettendo a dura prova i bilanci più limitati. Scopo dell’iniziativa odierna è quindi ottimizzare l’efficienza dei fondi dell’UE utilizzati nell’interesse pubblico per far fronte a crisi come le calamità naturali e le emergenze sanitarie, rafforzando per giunta gli organi di gestione delle catastrofi e delle crisi che operano a livello dell’UE, ad esempio nell’ambito dell’Unione europea della salute e del meccanismo di protezione civile dell’UE.

 

Una volta effettive, le nuove misure permetteranno alla Commissione e alle agenzie e organi dell’UE di importare e acquistare in esenzione dall’IVA i beni e i servizi da distribuirsi in risposta a un’emergenza nell’UE. I destinatari possono essere Stati membri o terzi, come autorità o istituzioni nazionali (ad es. ospedali, un’autorità sanitaria o altra autorità nazionale di risposta alle catastrofi). Tra i beni e i servizi che rientrano nell’esenzione proposta rientrano:

  • test diagnostici, materiali diagnostici e attrezzature di laboratorio;
  • dispositivi di protezione individuale (DPI) come guanti, respiratori, maschere, camici, prodotti e attrezzature per la disinfezione;
  • tende, letti da campo, abbigliamento e alimenti;
  • attrezzature di ricerca e salvataggio, sacchi di sabbia, giubbotti di salvataggio e gommoni;
  • antimicrobici e antibiotici, antidoti contro le minacce chimiche, cure per lesioni da radiazioni, antitossine, compresse di iodio;
  • prodotti del sangue o anticorpi;
  • dispositivi di misurazione delle radiazioni;
  • sviluppo, produzione e approvvigionamento dei prodotti necessari, attività di ricerca e innovazione, costituzione di scorte strategiche di prodotti; licenze al settore farmaceutico, strutture di quarantena, sperimentazioni cliniche, disinfezione dei locali ecc.

 

Paolo Gentiloni, Commissario responsabile per l’Economia, ha dichiarato: “La pandemia di COVID-19 ci ha insegnato che questo tipo di crisi è assai complesso e ha un impatto ad ampio raggio sulle nostre società. È essenziale reagire subito e efficacemente e trovare oggi la migliore risposta possibile per prepararci al domani. Questa proposta va nel senso dell’obiettivo UE di reagire alle crisi e alle emergenze nell’Unione e farà in modo di ottimizzare l’impatto finanziario degli sforzi di soccorso a livello dell’UE per combattere la pandemia e sostenere la ripresa.”

La proposta legislativa che modificherà la direttiva sull’IVA sarà ora trasmessa al Parlamento europeo per parere e al Consiglio per adozione. Gli Stati membri adotteranno e pubblicheranno entro il 30 aprile 2021 le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla direttiva e le applicheranno dal 1o gennaio 2021.

La pandemia di coronavirus ha messo in chiara luce l’importanza della preparazione e della risposta a livello dell’UE, che in tempi di crisi devono essere coerenti, decisive e centralizzate. Nel corso della pandemia la Commissione von der Leyen ha delineato programmi per rafforzare la preparazione e la gestione nell’UE delle minacce sanitarie transfrontaliere e presentato gli elementi costitutivi di un’Unione della salute più forte. Ha poi proposto di rafforzare la collaborazione tra gli Stati membri attraverso il meccanismo di protezione civile dell’UE con l’obiettivo di migliorare le risposte alle future calamità naturali o provocate dall’uomo. Ad esempio, nel contesto della nuova Unione europea della salute, la Commissione ha annunciato la creazione dell’Autorità per la risposta alle emergenze sanitarie (HERA) per attivare rapidamente le più avanzate misure mediche e di altro tipo in caso di emergenza sanitaria, coprendo l’intera catena del valore dall’ideazione alla distribuzione e all’uso.

L’UE ha già preso misure nel settore della fiscalità e delle dogane per sostenere la lotta contro la pandemia e la ripresa. Nell’aprile 2020 l’UE ha convenuto di sospendere i dazi doganali e l’IVA per le importazioni di mascherine e altri dispositivi di protezione necessari per combattere la pandemia. La sospensione rimane in vigore e sarà prorogata. Nel dicembre 2020 gli Stati membri hanno concordato nuove misure su proposta della Commissione per esentare temporaneamente dall’IVA i vaccini e i kit di analisi venduti a ospedali, medici e privati, e per i servizi strettamente connessi. Ai sensi della direttiva modificata gli Stati membri possono applicare aliquote ridotte o un’aliquota zero sia ai vaccini che ai kit di analisi, se lo ritengono opportuno.

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