Mortalità per inquinamento e tumori, Brescia al nono posto in Italia

Lo studio, che analizza il decennio 2009-2018, basato su sofisticati metodi di intelligenza artificiale, indaga l'incidenza della qualità dell’ambiente sulla mortalità da cancro, anche rispetto ad altri fattori socioeconomici e allo stile di vita.

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Brescia. E’ un triste primato quello che porta Brescia a ricoprire il nono posto nazionale per tasso di mortalità dovuto ai tumori.
Lo studio, che analizza il decennio 2009-2018, è stato condotto dall’Università di Bologna, dall’Università di Bari e dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e pubblicato su Science of the Total Environment, e colloca la Leonessa tra le prime dieci città italiane per correlazione tra lo smog e le malattie tumorali.
L’indagine scientifica ha mostrato che la mortalità per tumore è maggiore soprattutto dove l’inquinamento ambientale è più elevato, anche se si tratta di zone in cui le abitudini di vita sono in genere più sane.

Gli studiosi hanno preso in considerazione 35 fonti ambientali di inquinamento (ad esempio industrie, pesticidi, inceneritori, traffico automobilistico), rilevando che tra queste la qualità dell’aria è al primo posto per importanza per quanto riguarda l’associazione col tasso medio di mortalità per cancro. Seguono la presenza di siti da bonificare, le aree urbane, la densità dei veicoli a motore e i pesticidi. Inoltre, altre specifiche fonti ambientali di inquinamento si sono rivelate significative per la mortalità di alcune tipologie di tumore (come, ad esempio, la presenza di aree coltivate associate alla mortalità per tumori al tratto gastrointestinale, la vicinanza a strade e acciaierie per il cancro alla vescica, le attività industriali in aree urbane per il tumore alla prostata e i linfomi, etc.).

La provincia con tasso di mortalità da tumore più alta nel decennio 2009-2018 è risultata quella di Lodi, seguita da Napoli, Bergamo, Pavia, Sondrio e Cremona. La prima provincia del Centro Italia è Viterbo (11esima posizione), seguita da Roma (18), mentre al sud, oltre alla provincia di Napoli al secondo posto, solo quella di Caserta (8) rientra nelle prime 10 per mortalità da tumore.
In Italia si contano ogni anno circa 400 mila nuovi casi di tumori maligni, con una media annuale di decessi per tumore, secondo i Registri Oncologici Italiani, di circa tre morti ogni mille persone.

L’analisi realizzata dagli studiosi ha mostrato, su scala nazionale e regionale, la rilevanza dell’ambiente rispetto ad altri fattori socioeconomici e allo stile di vita sull’insorgenza dei tumori. Inoltre, è stato possibile determinare su scala provinciale quali potenziali fonti di inquinamento potrebbero causare un eccesso di mortalità per cancro rispetto alla media nazionale, fornendo anche un focus sui fattori ambientali che sono per lo più associati a specifici tipi di cancro.

Secondo lo studio, le regioni italiane con un tasso di mortalità per cancro relativamente alto sono caratterizzate da un grado di inquinamento relativamente elevato, nonostante registrino una frequenza relativamente bassa di fattori di norma associati al rischio di cancro (come sovrappeso e fumo, basso reddito, alto consumo di carne e basso consumo di frutta e verdura). Inoltre, su scala provinciale, per i tumori maligni e benigni in generale, e per 16 su 23 specifiche tipologie di cancro, sono emerse associazioni spaziali significative con alcune fonti di inquinamento (che spiegano più della metà dell’associazione tra ambiente e tumore), confermando che, nella maggior parte dei casi, l’esposizione a un ambiente contaminato incide notevolmente sulla mortalità per cancro in Italia.

L’intera banca dati decennale (2009-2018) sui tassi di mortalità per cancro messa a punto dagli studiosi, realizzata a partire dai registri Istat, è stata pubblicata con accesso libero: vengono prese in considerazione 23 macro-categorie tumorali in Italia su scala comunale, provinciale e regionale.
Lo studio è stato pubblicato in open access sulla rivista Science of the Total Environment con il titolo “The spatial association between envirnonmental pollution and long-term cancer mortality in Italy”, mentre l’intero dataset sarà sulla rivista Nature Scientific Data. Gli autori sono Roberto Cazzolla Gatti (Università di Bologna), Arianna Di Paola (CNR, Istituto per la BioEconomia), Alfonso Monaco (Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”), Alena Velichevskaya (Tomsk State University, Russia), Nicola Amoroso (INFN, Sezione di Bari), Roberto Bellotti (Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”).

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