Green pass, il nodo trasporti alla prova sul campo

Questo venerdì scatta l'obbligo del certificato verde. Secondo i sindacati, a Brescia, sarebbero tra l'8 e il 12% gli autisti di bus non ancora vaccinati: a rischio decine di corse.

(red.) Green pass alla prova sul campo: a partire da questo venerdì 15 ottobre viene infatti introdotto il certificato verde obbligatorio per tutti i lavoratoti. Chi ne è sprovvisto e non ha effettuato il tampone molecolare o antigenico previsto dovrà tornare a casa e, se non provvederà a vaccinarsi o, in alternativa, ad effettuare il test rinofaringeo (valido da 48 a 72 ore), verrà sospeso dal lavoro, senza stipendio.

Il nodo più problematico è quello che riguarda i trasporti: sia nel settore merci e logistica, sia nel settore del trasporto pubblico locale che potrebbero subire interruzioni o disservizi.

Nel bresciano, infatti, su 25mila camionisti, è stato stimato un 20% di addetti non ancora in possesso della carta verde, un numero che potrebbe fare sentire il proprio peso nella movimentazione delle merci.

Sul fronte del trasporto locale, invece, la situazione, tra città e provincia si prospetta difficile: mentre Brescia Trasporti ha annunciato che sta lavorando su più turni per garantire la copertura di assenze, i sindacati  Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil-Trasporti, Ugl-Trasporti e Faisa-Cisal hanno stimato che su 700 autisti che operano tra città e provincia,  l’8 e il 12 per cento non è ancora vaccinato, con la possibilità che, questo venerdì, possano saltare tra le 60 e le 90 corse, con disagi soprattutto nelle ore di punta, all’entrata ed uscita degli studenti da scuola.

Le aziende di trasporto hanno annunciato che ci saranno controlli alla partenza dei mezzi dal deposito di via San Donino, ma se un autista prende servizio in corsa non sarà possibile verificare se è in possesso di certificato.

Le verifiche sui lavoratori ci saranno, quindi, con 50 addetti preposti alle verifiche sui conducenti, ma è anche plausibile che, chi non è in possesso del Green pass, si guarderà bene dal recarsi al lavoro incorrendo in conseguenze di tipo penale, “preferendo” rimanere a casa senza stipendio.

Per ovviare ad assenze “last minute”, i datori di lavoro, sia pubblici sia privati, potranno chiedere in anticipo la verifica del green pass in base alle esigenze organizzative – ad esempio per le attività su turni. Lo prevede il testo finale del Dpcm con le linee guida sulle verifiche del green pass sul lavoro, pubblicato sul sito di Palazzo Chigi, in cui salta la previsione del limite di 48 ore di anticipo entro cui chiedere la verifica del certificato.

La valutazione dell’impatto degli autisti assenti si potrà avere solo in corso di giornata, così da poter effettuare un intervento utile a compensare eventuali assenze. Si prospetta un venerdì complicato sul fronte dei trasporti.

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