No Green Pass: un flop la protesta nelle stazioni

Anche a Brescia e Desenzano, come nel resto d'Italia, è stata un fallimento la chiamata a raccolta dei nemici del certificato verde. Si vedevano più poliziotti e giornalisti che manifestanti.

(red.) Anche nel Bresciano è stata un flop la protesta annunciata dai No Vax e No Green Pass nelle stazioni per contrastare la richiesta del certificato verde sui treni a lunga percorrenza e su altri mezzi di trasporto come aerei e navi. Nella nostra provincia dovevano farsi trovare alle 14,30 di mercoledì 1 settembre nelle stazioni di Brescia e Desenzano, luoghi indicati per le manifestazioni, ma la presenza massiccia delle forze dell’ordine li ha dissuasi dall’arrivare.
Alla fine ha prevalso il grande spiegamento di uomini e mezzi disposto in tutta Italia del ministro Lamorgese che ha spento il fuoco della protesta prima che nascesse. Nelle 54 stazioni italiane dove avrebbe dovuto scattare la dimostrazione “contro la dittatura” c’erano poliziotti e carabinieri, fotografi, operatori tv e giornalisti, tutti a cercare un manifestante, ma i protestatari sono rimasti a casa.
Stando alle direttive degli organizzatori, diffuse sui social via Telegram, si sarebbero dovuti vedere cartelli di protesta, bandiere italiane sventolate in nome della libertà individuale, però non s’è visto niente. A Brescia, raccontano le cronache, la Digos ha chiesto i documenti a 12 persone, forse possibili manifestanti anche se non si stavano facendo notare.

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