Scuola, “no tampone gratuito ai no vax”

Il Governo ha varato il vademecum per l'avvio in sicurezza del nuovo anno scolastico: niente accesso al personale sprovvisto di certificazione verde.

(red.) Via libera al protocollo sulla sicurezza a scuola che assieme al Decreto legge sul Green pass e al piano scuola 2021/22 rappresenta il trittico di azioni messe in campo dal ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, in vista del rientro in classe.

Dalle regole sugli ingressi e le uscite da scuola alla gestione dei casi sintomatici alle quarantene. Dalle mense scolastiche all’utilizzo dei locali esterni. E ancora: dalla pulizia di locali e attrezzature all’utilizzo delle mascherine (dai 6 anni in poi).

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Anche Brescia sta lavorando al rientro a scuola in sicurezza: sul tavolo della Loggia, in sinergia con Provincia e Regione, soprattutto il nodo del trasporto pubblico locale, così da poter garantire lezioni in presenza a tutti gli studenti bresciani ed allontanare lo spauracchio della famigerata didattica a distanza (Dad), poco amata sia dagli alunni che dagli insegnanti.

Queste le regole per l’avvio dell’anno scolastico 2021/2022 con la pandemia ancora in corso: le scuole, con opportuna segnaletica, dovranno comunicare alla comunità scolastica le regole da rispettare per evitare assembramenti. Nel caso di file per l’entrata e l’uscita dall’edificio scolastico, occorre provvedere alla loro ordinata regolamentazione. Ogni scuola dovrà disciplinare le modalità che regolano tali momenti, in modo da integrare il regolamento di istituto, con l’eventuale previsione, ove lo si ritenga opportuno, di ingressi e uscite ad orari scaglionati, anche utilizzando accessi alternativi

È obbligatorio, per chiunque entri o permanga negli ambienti scolastici, adottare precauzioni igieniche e l’utilizzo di mascherina. A prescindere dalla situazione epidemiologica, il dispositivo di protezione respiratoria previsto per gli studenti (sopra i 6 anni) è la mascherina di tipo chirurgico. Non è previsto l’uso delle mascherine per i bambini sotto i sei anni di età, vista l’età degli alunni e la loro necessità di movimento. Per il personale impegnato con bambini sotto i sei anni di età, è raccomandata una didattica a gruppi stabili.

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Anche l’utilizzo dei locali adibiti a mensa scolastica è consentito nel rispetto delle ordinarie prescrizioni di igienizzazione personale e degli ambienti mensa e di distanziamento fisico, eventualmente prevedendo, ove necessario, anche l’erogazione dei pasti per fasce orarie differenziate.
L’ingresso e l’uscita dovranno essere organizzati in modo ordinato e a misura della disponibilità di posti e vanno predisposte stazioni di lavaggio delle mani all’ingresso e all’uscita (dispenser e/o bagni). Per ciò che concerne le misure atte a garantire la somministrazione dei pasti, il personale servente è obbligato ad utilizzare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie. Il servizio può essere erogato nelle forme usuali, senza necessariamente ricorrere all’impiego di stoviglie monouso.

Qualora le attività didattiche siano realizzate in locali esterni alla scuola, gli enti locali e/o i titolari della locazione devono certificare l’idoneità, in termini di sicurezza, di detti locali. Con specifica convenzione devono essere definite le responsabilità delle pulizie e della sorveglianza di detti locali e dei piani di sicurezza. Con riferimento alla possibilità di consentire l’utilizzo dei locali scolastici, come le palestre, da parte di soggetti esterni, le precauzioni prevedono di limitare l’utilizzo dei locali della scuola esclusivamente per la realizzazione di attività didattiche. In caso di utilizzo da parte di soggetti esterni, considerabile solo in zona bianca, dovrà essere assicurato il rispetto delle disposizioni previste dal decreto 111/2021, oltre a un’adeguata pulizia e sanificazione dopo ogni uso.

Il protocollo prevede poi che, ferme restando le diversità di valutazione delle parti in merito alle modalità con cui è stato disciplinato l’obbligo del green pass, il ministero si impegna ad aprire una fase di confronto in merito alle proposte e osservazioni delle organizzazioni sindacali, anche in vista della conversione in legge del decreto legge 111/2021.

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Nell’immediato il ministero si impegna, previa informativa sindacale, a fornire supporto e indicazioni applicative ai dirigenti scolastici, al personale ed alle istituzioni scolastiche sugli aspetti applicativi della normativa sopravvenuta. La circolare esplicativa inviata sabato 14 agosto alle scuole prevede che il “mancato possesso della certificazione verde è dalla norma qualificato come “assenza ingiustificata” e il personale scolastico che ne è privo non può svolgere le funzioni proprie del profilo professionale, né permanere a scuola, dopo aver dichiarato di non esserne in possesso o, comunque, qualora non sia in grado di esibirla al personale addetto al controllo”. La conseguenza giuridica è prevista dalla legge: a decorrere dal quinto giorno, la sospensione senza stipendio e la riammissione in servizio non appena si sia acquisito il possesso del certificato verde.

Le scuole, mediante accordi con le Asl o con strutture diagnostiche convenzionate, potranno utilizzare risorse straordinarie (per l’emergenza) anche per consentire di effettuare tamponi diagnostici al personale scolastico, secondo le modalità previste dall’Autorità sanitaria. Il ministero dell’Istruzione ha chiarito che si tratta di interventi mirati a favore dei più fragili, specificatamente coloro che non sono vaccinabili e che risultano, quindi, anche i più esposti al contagio.

“Non è quindi previsto, né si è mai pensato di prevedere, un meccanismo di gratuità del tampone ai cosiddetti no vax“. Si chiede invece di ripristinare la corsia preferenziale per la vaccinazione del personale scolastico, attraverso degli accessi prioritari, al fine di ampliare la platea dei vaccinati.

Nel vademecum del Governo draghi sono esplicitate anche le regole per le mense aziendali: per la consumazione al tavolo nelle mense aziendali o in tutti i locali adibiti alla somministrazione di servizi di ristorazione ai dipendenti pubblici e privati è necessario esibire la certificazione verde.

“Per la consumazione al tavolo al chiuso – viene spiegato – i lavoratori possono accedere nella mensa aziendale o nei locali adibiti alla somministrazione di servizi di ristorazione ai dipendenti, solo se muniti di certificazione verde. A tal fine, i gestori sono tenuti a verificare le certificazioni con le modalità indicate dal dpcm del 17 giugno.

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