Sanitari “no vax”, il balletto dei numeri

In continuo aggiornamento i dati relativi a medici, infermieri, e tecnici sanitari che hanno rifiutato di sottoporsi a vaccinazione.

(red.) Variano i numeri dei sanitari “no vax” raggiunti, nei giorni scorsi, dai richiami da parte dell’Ats e di Asst Brescia perchè inadempienti all’obbligo vaccinale.

Erano 150 martedì i “refrattari” alla vaccinazione, poi salitia 200 circa, tra medici, infermieri e operatori sanitari.
Il numero di coloro che non risultano ancora coperti dal vaccino anti Covid però potrebbero salire perchè all’appello mancano i dati di Ats Montagna, che non ha ancora effettuato il conteggio dei “dissidenti”.

Intanto, secondo quanto riferito dall’ Odine dei tecnici radiologi, delle professioni sanitarie, della riabilitazione e della prevenzione, sono una quarantina i dipendenti delle aziende sanitarie pubbliche e private sospesi. Due i provvedimenti annullati, in fase di valutazione altri casi che, a breve, si vaccineranno e per i quali verrà cancellata la sospensione.

Per quanto concerne i medici, è cresciuto il numero dei dottori “fuorilegge” (lunedì erano 15), le cui posizioni, una ventina, sono state segnalate all’Ordine dei medici di Brescia e verranno vagliate in queste ore.

Su ottomila iscritti, come ha sottolineato il presidente Ottavio Di Stefano, si tratta di una percentuale molto bassa, ma i sanitari sono vincolati, per lo svolgimento della loro professione, a sottoporsi alla vaccinazione.

Contro il provvedimento di sospensione emesso da Ats e quindi comunicato ai medici, è possibile fare ricorso al Tar, come già avvenuto nelle scorse settimane da parte di 300 circa sanitari di Brescia, Cremona, Mantova e Milano e per i quali il tribunale amministrativo regionale si esprimerà il prossimo autunno.

Il numero più consistente di “no vax” si registra nella categoria professionale degli infermieri (poco più di una sessantina al momento quelli finiti sotto la lente), su oltre 8mila  già vaccinati.

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