Sanitari no vax, udienza entro la fine dell’anno

Il Tar di Brescia si esprimerà sul ricorso presentato da circa 300 medici ed infermieri contrari all'obbligatorietà del vaccino.

(red.) Si deciderà entro la fine dell’anno il ricorso presentato da 500 sanitari che, in Lombardia, stanno ponendo in discussione l’obbligo vaccinale contemplato dal Dl 44 del 21 aprile 2021.

Mediante i propri legali, i ricorrenti hanno espresso i propri dubbi sull’obbligatorietà del vaccino  nel ricorso presentato al Tar di Milano e Brescia. I sanitari ricorrenti sostengono che non si tratta di una battaglia no vax ma di “una lotta democratica”. In discussione, dunque, ci sono sia l’efficacia sia la sicurezza del vaccino anti Covid.

L’appuntamento in aula era fissato per mercoledì 14 luglio, dove sono stati discussi due ricorsi: il primo è firmato da 300 tra infermieri, medici, farmacisti e personale ospedaliero di Brescia, Cremona, Bergamo e Mantova. Il secondo, invece, sottoscritto da altri 200 che hanno presentato un ricorso analogo al tribunale di Milano.

L’avvocato Daniele Granara, legale rappresentante della maggior parte dei “sanitari no vax” ha presentato ricorso a Brescia nei confronti di Ats Bergamo, Ats Brescia, Ats Val Padana e Ats Montagna, dopo che nelle scorse settimane aveva fatto lo stesso in Liguria e a Milano, anche contro Ats Pavia.

“Il tribunale amministrativo regionale ha disposto, su istanza dei ricorrenti, la fissazione dell’udienza di merito, auspicabilmente entro fine anno, con possibilità per i ricorrenti richiedere la sospensione cautelare, ove dovessero intervenire ulteriori provvedimenti dell’Asl”, come ha spiegato  Granara del foro di Genova, professore di diritto costituzionale.

Si legge nel ricorso: “L’Italia è l’unico paese dell’Ue a prevedere l’obbligatorietà per determinate categorie di soggetti della vaccinazione per la prevenzione di Sars-CoV-2. L’atto, presentato il 22 giugno scorso, si fonda sulla illegittimità costituzionale, sotto plurimi profili, di diritto interno e diritto europeo, di un obbligo riferito ad un vaccino di cui non è garantita né la sicurezza né l’efficacia, essendo la comunità scientifica unanime nel ritenere insufficiente, sia dal punto di vista oggettivo sia dal punto di vista temporale, la sperimentazione eseguita. Pertanto, si rivendica la libertà di scelta della cura e la libertà della ricerca scientifica sancite dalla Costituzione, diritti inviolabili e parte integrante del patrimonio costituzionale comune dei paesi dell’Ue2.

Non essendoci una sospensiva nei confronti dei ricorrenti, mercoledì non si è entrati nel merito. Lo si farà dopo l’estate con la fissazione di una nuova udienza.

 

 

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