Vaccino anti-covid, campagna fa il boom nel bresciano: 100 mila in 10 giorni

Oltre metà dei bresciani in provincia hanno ricevuto almeno la prima dose. "A tutti i lombardi entro il 30 luglio".

(red.) La campagna di vaccinazione anti-covid in provincia di Brescia, così come nel resto della Lombardia, sta procedendo a gonfie vele. Tanto che nel nostro territorio, tra i vari centri massivi bresciani, nella sola giornata di domenica 6 giugno sono state somministrate più di 14 mila dosi tra prime e richiami. E soprattutto sono più di 100 mila i bresciani che si sono fatti vaccinare negli ultimi dieci giorni, facendo salire sopra il 50% la quota in provincia tra quanti hanno ricevuto almeno la prima dose e per un totale di 553 mila. Di questi, 261 mila sono completamente immunizzati.

Sui risultati soddisfacenti della somministrazione si è soffermata ieri, lunedì 7 giugno, anche l’assessore lombardo al Welfare Letizia Moratti sostenendo come, se la media delle vaccinazioni resterà sulle 100 mila al giorno, tutti i lombardi riceveranno almeno la prima dose entro il 30 luglio e, con fino  120 mila giornaliere, il trend si potrà ridurre anche al 10 luglio. Nel frattempo la Lombardia ha somministrato più di 6,6 milioni di dosi, cioé il 92% di quelle consegnate e, sempre vaccini permettendo, con l’allargamento della campagna anche nelle aziende, si potrebbe arrivare a 140 mila dosi giornaliere. Meno positivi, invece, i dati che riguardano la ventina di Comuni bresciani i cui cittadini over 60 lo scorso fine settimana, non ancora prenotati, potevano recarsi agli open day del weekend (si replica anche il 12 e 13 giugno). Dei 4 mila bresciani interessati, come dà notizia il Giornale di Brescia, solo alcune decine si sono presentate.

Intanto ieri, lunedì 7 giugno, a livello nazionale si è pronunciato sulla campagna di vaccinazione anche il commissario straordinario all’emergenza Francesco Figliuolo. In audizione in commissione ha annunciato l’obiettivo dell’80% dei vaccinati entro la fine di settembre. Ma ora si dovrà anche pensare all’autunno, in vista della possibilità della terza dose come richiami anche per affrontare le varianti. L’idea per la prossima stagione da dopo settembre è quella di una gestione non più emergenziale, ma ordinaria. Quindi, saranno in campo la Protezione Civile, le amministrazioni locali e i centri di prossimità ai cittadini tra medici di base, pediatri e farmacie.

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