Vaccino anti-covid, Figliuolo: “Programmare vacanze in base agli appuntamenti”

Da oggi in vigore il nuovo decreto legge: coprifuoco dalle 23. E il commissario striglia le regioni sulla campagna.

(red.) Da oggi, mercoledì 19 maggio, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (qui il testo), entra in vigore il nuovo decreto legge del Governo dedicato alle riaperture. E la prima di queste novità, che partirà già stasera, riguarda il coprifuoco spostato di un’ora avanti, alle 23. Ma non è escluso che quello del 17 maggio fosse solo uno dei “tagliandi” per analizzare la situazione dal punto di vista dei contagi e quindi la possibilità di rivalutare, in anticipo, nuove riaperture. Per questo motivo si punta già ai primi giorni di giugno come viene chiesto al Governo.

Intanto, le regioni hanno anche ottenuto la modifica dei parametri con cui definire le zone colorate e puntando il riferimento non più sul classico indice Rt di contagio, ma sull’incidenza dei nuovi casi e sull’Rt ospedaliero, quindi i ricoveri nei reparti ordinari e di terapia intensiva. Nel decreto legge che entra in vigore oggi si parla anche del “green pass“. Avrà una validità di nove mesi dalla data del completamento del ciclo vaccinale e verrà rilasciato insieme alla somministrazione della prima dose di vaccino e che sia valido dal quindicesimo giorno dopo la somministrazione fino alla data prevista per il completamento del ciclo.

E a proposito di vaccinazioni, ieri, martedì 18 maggio, il commissario straordinario all’emergenza Francesco Figliuolo ha di fatto chiesto di programmare le vacanze estive in base all’appuntamento vaccinale. Questo, perché è naufragata l’ipotesi di poter ricevere il richiamo nei luoghi di villeggiatura. Ma non solo, perché lo stesso commissario invita le regioni a mettere al sicuro prima tutti gli over 60 e i più fragili e solo in seguito procedere con i giovani. Almeno questa indicazione dovrebbe essere tenuta per le prossime 2-3 settimane.

Intanto, questa settimana tra il 20 e il 24 maggio sono in arrivo in Italia altre 3 milioni di dosi, di cui 2,1 milioni di Pfizer, 200 mila di Johnson&Johnson, 500 mila di AstraZeneca e oltre 100 mila di Moderna. E la Lombardia, insieme a Veneto, Lazio e Piemonte ritenute le più virtuose, potrebbero ricevere più carichi proprio di AstraZeneca.

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