Coronavirus, Rt sale a 0,89 ma incidenza cala. Seconda dose vaccino in vacanza?

Si ventila l'ipotesi per quanti dovranno fare il richiamo a luglio o in agosto. In settimana si discute sul coprifuoco.

(red.) Uno dei temi emersi ieri, venerdì 7 maggio, dal punto di vista della campagna di vaccinazione anti-Covid anche a livello nazionale, mentre per il terzo giorno si sono raggiunte almeno le 500 mila somministrazioni in un giorno, riguarda la possibilità di inoculare la seconda dose anche mentre ci si trova in vacanza in estate. Questo emergerà in occasione di una prossima riunione della Conferenza Stato-Regioni con il commissario straordinario all’emergenza Francesco Figliuolo. Questo, perché secondo alcune stime, milioni di persone che in queste settimane si faranno somministrare almeno la prima dose, dovranno aspettare luglio o agosto per il richiamo.

Tra l’altro, l’idea di fare il vaccino anche in vacanza è stata proposta anche dall’assessore lombardo al Welfare Letizia Moratti. Nel frattempo, proprio sul fronte delle dosi, la novità è che da lunedì 10 maggio in tutta Italia potranno prenotarsi tutti gli over 50 per la somministrazione. E intanto ieri, venerdì 7 maggio, come ogni settimana, è stato presentato il monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità (qui il documento) relativo al periodo dal 26 aprile al 2 maggio. “Questa settimana continua il calo nell’incidenza settimanale (127 per 100.000 abitanti) contro i 146 del periodo 19-25 aprile – si legge nel report – sebbene la campagna vaccinale progredisca sempre più velocemente, complessivamente, l’incidenza resta elevata e ancora lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il contenimento dei nuovi casi.

Nel periodo 14-27 aprile l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,89, in lieve aumento rispetto alla settimana precedente, ma sotto l’uno anche nel limite superiore. Si osserva un miglioramento generale del rischio, con nessuna Regione a rischio alto per la seconda settimana consecutiva. Sei Regioni e province autonome hanno una classificazione di rischio moderato e 15 che hanno una classificazione di rischio basso. Tutte le Regioni e province autonome (compresa la Lombardia che ha un indice di contagio a 0,89, ndr) hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo uno. Scende il numero di Regioni che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica. Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è sotto la critica (27%), con una diminuzione nel numero di persone ricoverate che passa da 2.748 (27 aprile) a 2.423 (4 maggio).

Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende ulteriormente ed è sotto la soglia critica (29%). Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 20.312 (27 aprile) a 18.176 (4 maggio). Si osserva una ulteriore diminuzione nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione. In conclusione – dice il monitoraggio – l’incidenza è in lenta diminuzione ma ancora elevata per consentire sull’intero territorio nazionale una gestione basata sul contenimento ovvero sull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti.

E’ necessario continuare a ridurre il numero di nuovi casi anche attraverso le misure di mitigazione volte a ridurre la possibilità di aggregazione interpersonale. La pressione sui servizi ospedalieri è in diminuzione sebbene rimanga ancora oltre la soglia critica in alcune Regioni e province autonome. Si osserva per la seconda settimana consecutiva un lieve aumento della stima dell’indice di trasmissibilità Rt medio calcolato sui casi sintomatici, che tuttavia rimane al di sotto della soglia epidemica”. E intanto la prossima settimana sarà quella che potrebbe segnare lo spostamento del coprifuoco dalle attuali 22 alle 23 o a mezzanotte.

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