Coronavirus in Lombardia, primo giorno da arancione. Ma già si pensa al giallo

Da oggi tutte le scuole in presenza e riaprono parrucchieri, centri estetici e tutti i negozi. Traccia per più riaperture.

(red.) Ok all’arancione, ma in Lombardia si sta già pressando per tornare in zona gialla, che vorrebbe dire poter anche riaprire i bar e ristoranti, oltre alle attività culturali tra musei, cinema e teatri e puntando anche sulle palestre. In ogni caso, quello di oggi, lunedì 12 aprile, è il primo giorno in cui la nostra regione Lombardia torna in qualche modo a respirare dopo ventotto giorni di zona rossa – dal 15 marzo – e senza dimenticare però che la nostra provincia di Brescia e poi l’intera regione dalla fine di febbraio erano passati in arancione rafforzato.

Come detto, da oggi si torna in zona arancione e con le minori restrizioni che ne conseguono rispetto a quella rossa. Ma al Pirellone si sta già definendo una traccia per consentire maggiori riaperture anche prima della fine di aprile. Al momento il decreto anti-Covid vigente prevede che la condizione minima dal punto di vista delle misure sanitarie sia la zona arancione fino al 30 aprile, ma già negli ultimi dieci giorni di aprile non si esclude di permettere l’apertura di altre attività. Non a caso il governatore Attilio Fontana ha sottolineato che se non ci fosse la disposizione del decreto attuale, già da venerdì 16 la stessa Lombardia avrebbe numeri da zona gialla.

In particolare, perché l’indice di contagio è sotto l’1 e l’incidenza sotto il 2,5%. In ogni caso, mentre questa settimana ci saranno le prime riaperture concesse tra quanti erano stati chiusi – in primi tutte le scuole che tornano in presenza, poi i negozi di ogni tipo e anche i parrucchieri e centri estetici – i dati che giungeranno dal monitoraggio di venerdì 16 aprile saranno ritenuti fondamentali. Infatti, da martedì 20 inizierà il confronto tra il Governo e le regioni verso la ripartenza e in vista di una riunione della cabina di regia nazionale prevista il 23 aprile. L’idea potrebbe essere quella di riaprire, prima della fine del mese, anche i ristoranti a pranzo, cinema, teatri e musei, bar e palestre, ma quest’ultime con lezioni individuali.

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