Zambelli (Lega): “Sulle varianti Covid servono azioni della Commissione Ue”

(red.) “Nonostante siano state già depositate dall’europarlamentare del gruppo Lega Salvini premier Stefania Zambelli due interrogazioni parlamentari riguardo alle modalità di intervento della Commissione europea sul problema delle varianti emergenti del SarsCov2 e la potenziale inefficacia dei vaccini, la prima in dicembre concernente la variante inglese e la seconda in data 5 marzo riguardante le varianti inglese, sudafricana, brasiliana e nigeriana, l’Europa, ad oggi, continua a non offrire un’adeguata risposta al problema”, si legge in un comunicato di Stefania Zambelli.

“Da parte della Commissione Europea, si continua ad ignorare studi rilevanti”, prosegue Zambelli, “come quello emerso due giorni fa sulla prestigiosa rivista Cell, secondo cui Pfizer e Moderna possono essere fino a 40 volte meno efficaci contro la variante sudafricana e, fino a sei volte, meno efficaci contro quella brasiliana. Lo studio, inoltre, invita a tenere conto nell’immediato futuro del fatto che stiano emergendo varianti che a vari livelli riescono a sfuggire alla protezione del vaccino e che un numero piccolo di mutazioni può generare una fuga della risposta anticorpale indotta dal vaccino. Ancora, il professore di Genetica evolutiva all’università di Firenze, Duccio Cavalieri, dichiara che solo una parte degli anticorpi riesce a bloccare le varianti sudafricana e brasiliana”.

“Una risposta efficace a questa problematica”, secondo Zambelli, “sarebbe quella di ridisegnare i vaccini in tempo e, quindi, di anticipare l’evoluzione del virus; tuttavia, fino a quanto non ci sarà l’aggancio tra ricerca pubblica ed industria, e, di conseguenza, la cessione dei brevetti delle Big Pharma alle industrie nazionali, sarà pressoché impossibile viaggiare alla velocità delle mutazioni del virus”.

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