Coronavirus e ospedali, dg Welfare Lombardia: “Sospendere interventi non urgenti”

Da metà gennaio ad oggi sono raddoppiati i ricoveri negli ospedali della nostra provincia. Livello emergenza a 4.

(red.) Il pieno della terza ondata da nuovo coronavirus, spinta soprattutto dalle varianti, in provincia di Brescia sta preoccupando non solo per l’aumento dei nuovi casi di contagio, ma anche per la pressione sugli ospedali. E questa situazione, di fronte al fatto che spesso i pazienti che non trovano posto nel bresciano vengono trasferiti in altre province, anche la Lombardia ne sta soffrendo. Tanto che aumento i soggetti infettati che hanno bisogno di essere ricoverati nei reparti ordinari e in quelli di terapia intensiva in Lombardia.

Su questo fronte i dati riportati dal Giornale di Brescia indicano come da metà gennaio ad oggi i ricoveri siano raddoppiati e in tutte le strutture bresciane si siano superati i 1.000. Anche le rianimazioni preoccupano, con l’aumento di trenta casi ricoverati nell’arco di dieci giorni. Tutto questo si riflette già a monte, a partire dagli accessi al pronto soccorso del Civile, degli ospedali del Garda e della Franciacorta. E ad oggi l’ospedale Civile ha 36 posti letto occupati da pazienti Covid in terapia intensiva. Una situazione che ha indotto la direzione generale del Welfare a indicare alcune istruzioni, facendo salire il livello di emergenza al 4.

“Raccomanda agli ospedali di riorganizzare l’attività operatoria garantendo gli interventi urgenti e quelli oncologici. E rimandando quelli programmati per preservare posti letto e di rianimazione a pazienti Covid. Si tratta di una azione preventiva – si legge nella nota del Welfare – volta a fronteggiare la crescente pressione di ricoveri Covid all’interno delle strutture della Regione e per evitare situazioni emergenziali che al momento non sussistono”. Quindi, rinviare tutto ciò che non è urgente per dare posto ai pazienti Covid. In questo senso i 100 nuovi ricoverati in terapia intensiva in solo cinque giorni in Lombardia sono certamente preoccupanti.

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