Coronavirus a Brescia, “servirebbe un lockdown duro per un mese”

Secondo Roberto Battiston, interpellato da GdB, è la strada da seguire per azzerare crescita dei nuovi contagi.

(red.) Gli esperti che da tempo analizzano i dati del contagio da coronavirus in tutta Italia indicano come attualmente la situazione sia molto simile a quella avvenuta in Gran Bretagna lo scorso dicembre, quando la variante dominava moltiplicando purtroppo ogni giorno i nuovi casi positivi, ma anche i deceduti. Per questo motivo si sottolinea già come le settimane di marzo saranno molto complicate dal punto di vista della pandemia. Da una parte per le restrizioni necessarie da adottare e dall’altra per dare un’accelerata poderosa alla campagna di vaccinazione.

E in questo scenario preoccupante rientra anche la nostra provincia di Brescia che almeno fino al prossimo 10 marzo resta ancora in zona arancione scuro. Ma questo sarà sufficiente? Su questo fronte il professore Roberto Battiston, docente di Fisica all’Università degli Studi di Trento, interpellato dal Giornale di Brescia, indica come l’ideale per il nostro territorio sia un lockdown di un mese, simile a quello della primavera del 2020, per azzerare l’aumento dei nuovi contagiati. Il professore sottolinea al quotidiano bresciano come la situazione attuale sia simile a quella dello scorso ottobre quando all’improvviso l’indice di contagio Rt era salito.

In questo senso, Battiston indica come anche i lockdown locali, seppure duri, siano decisivi per evitare che l’emergenza peggiori. Sul fronte bresciano, il professore sottolinea anche come l’indice di contagio nel bresciano sia sopra l’1 già dall’inizio del 2021 e di fatto non sia mai sceso. Di certo su questo hanno influito le varianti in circolazione, a partire da quella inglese, ma Battiston al Giornale di Brescia indica anche il fatto che qui, nella nostra provincia, si sarebbe operato pensando di avere l’indice di contagio Rt al di sotto dell’uno, quando in realtà è sempre rimasto al di sopra.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.