Hanno funzionato le restrizioni anti movida fai-da-te

Piazze e parchi della città hanno passato un sabato tranquillo. Niente assalto ai bar per l'asporto, niente consumo di alcol e cibo mei luoghi pubblici.

(red.) Hanno dato frutto le misure decise a Brescia per contenere la movida selvaggia del fine settimana che negli ultimi tempi portava nelle piazze del centro di Brescia lo spettacolo di centinaia di giovani e giovanissimi in gruppo, senza rispetto per le norme antiassembramento e per le regole di contenimento dell’infezione da coronavirus.
Sembra che le due ordinanze del sindaco Emilio Del Bono che ha voluto la chiusura nel week end dei maggiori parchi cittadini e ha disposto il divieto al consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici abbiano fatto effetto. In giro si sono viste soprattutto famiglie e anziani con bambini, anche se nel tardo pomeriggio in città qualche giovanissimo ha fatto il furbo, scegliendo per consumare le piazze meno frequentate (come piazza Bruno Boni) o le zone appartate dei parchi aperti, come i giardini di corso Magenta. La polizia è intervenuta in piazza Vittoria e in altre situazioni potenzialmente pericolose come l’assembramento di ragazzi creatosi all’esterno del supermercato Conad di via Triumplina
Però non c’è stato un massiccio afflusso ai bar (aperti solo per la vendita da asporto) e neppure i parchi, nonostante il clima primaverile, sono stati presi d’assalto. Tra l’ingresso della provincia di Brescia nella cosiddetta zona arancione rafforzata e le ordinanze del sindaco che vietavano gli assembramenti, pare che tutto sia andato molto meglio del solito.
Non c’è stato l’afflusso di giovanissimi dai paesi della provincia e anche le fermate della metropolitana sono state tenute sotto controllo. Tuttavia non è mancato qualcuno che s’è preso una multa perché girava senza mascherina e neppure qualche gestore che ha provato a fare il furbo. Per le strade del centro e nei parchi riumasti aperti si sono viste pattuglie di vigili, poliziotti e carabinieri che presidiavano la città, sia in divisa sia in borghese. E anche sul basso Garda non sono mancati i controlli.
Per completare l’opera di contenimento e distanziamento sociale, resta ancora aperta la zona franca dei mercati, che si sono svolti sia in città sia in provincia. Su questo tema dovrebbe intervenire martedì la Prefettura e sembra che l’orientamento possa prevedere la riduzione di numero delle bancarelle vietando la vendita dei generi non alimentari. Perlomeno nei comuni bresciani più a rischio Covid.

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