Brescia zona arancione, esperti: si arriverà al picco a metà di marzo

Secondo un modello matematico, alla fine di febbraio si arriverà a una media di 700-800 nuovi casi al giorno.

(red.) Dal tardo pomeriggio di ieri, martedì 23 febbraio, l’intera provincia di Brescia è stata posta in zona arancione “rafforzata” dopo l’esplosione dei nuovi casi positivi al Covid-19 e dovuti soprattutto alla circolazione della variante inglese. E proprio la presenza della mutazione fa dire agli esperti che nelle ultime due settimane Brescia sia il sesto capoluogo a livello nazionale per numero di casi positivi rispetto alla popolazione residente.

Ma non solo, perché dalla fine del 2020 la crescita dei nuovi casi è aumentata di tre volte. Secondo uno studio previsionale a livello matematico sviluppato dall’ingegnere padovano Alberto Gerli, alla fine di febbraio nel bresciano ci sarà una media di 800 casi al giorno. E si è verificato come purtroppo l’aumento dei casi porti, nell’arco di un paio di settimane, anche a un aumento dei deceduti.

Ma non tanto una terza ondata, come ha sostenuto il coordinatore regionale della campagna di vaccinazione Guido Bertolaso, bensì lo sviluppo della seconda, visto che non c’è stata una sosta come invece era accaduto tra la prima e la seconda la scorsa estate. In ogni caso, secondo questo stesso modello previsionale, il picco si dovrebbe raggiungere intorno alla metà di marzo.

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