Ecco il giro di vite, Brescia e provincia in zona arancione rafforzata

Situazione dei contagi preoccupante e terapie intensive sotto stress. Chiuse anche le scuole. Dalla regione l'ordinanza con i nuovi limiti firmata dal governatore Fontana. Durerà fino al 2 marzo.

(red.) La notizia è stata data martedì mattina davanti al consiglio regionale dal vice presidente della Lombardia, Letizia Moratti, con il supporto tecnico di Guido Bertolaso: “Il presidente Fontana sta per emanare un’ordinanza per l’istituzione in tutta la provincia di Brescia di una zona arancione rafforzata che entrerà in vigore a partire dalle ore 18 di oggi”, ha anticipato Moratti. Durerà fino al 2 marzo prossimo. Oltre alle normali limitazioni della zona arancione, è prevista da domani, mercoledì 24 febbraio, la sospensione della didattica in presenza nelle università, nelle scuole superiori, medie, elementari, dell’infanzia e degli asili nido.

Tra le regole, c’è anche il divieto di recarsi nelle seconde case e l’obbligo
per le aziende all’uso dello smart-working ove possibile, l’utilizzo delle mascherine chirurgiche sui mezzi di trasporto. Oltre alla nostra provincia il provvedimento riguarda anche alcuni comuni della Bergamasca (Viadanica, Predore San Martino, Sarnico, Villongo, Castelli Caleppio, Credaro e Gandosso) e Soncino in provincia di Cremona.
Inoltre per altri 15 giorni viene prorogata l’ordinanza che istituisce la zona rossa nei comuni di Bollate, Mede (Pavia) e Viggiù (Varese). Castrezzato, invece, diventa arancio come tutto il resto della provincia di Brescia.

“La provincia di Brescia ha un’incidenza, ovvero un numero di nuovi casi, doppia rispetto al resto delle province lombarde”, ha detto Bertolaso mostrando una serie di dati statistici. “La situazione è sotto controllo e gestibile rispetto all’autunno passato in tutto il territorio regionale, tranne in provincia di Brescia, dove siamo di fronte alla terza ondata della pandemia. Uno stato che va aggredito immediatamente perché i reparti di rianimazione a Brescia sono sotto stress e già si stanno trasportando pazienti nelle province limitrofe».

Quindi la Lombardia chiude le scuole, riduce all’essenziale gli spostamenti e limita anche quelli per lavoro, però cambia pure la strategia vaccinale. In che modo? Nella provincia di Brescia saranno prioritariamente vaccinati gli abitanti dei 103 comuni con una incidenza del contagio superiore a uno ogni 250 abitanti e quindi si comincerà a vaccinare nei comuni dove ci sono i focolai, per evitare di riempire gli ospedali e iniziando dalle località al confine tra la provincia di Brescia e di Bergamo, spostandosi poi verso la città capoluogo. Questo non cambierà le vaccinazioni per gli over 80 e quelle per le categorie in fase 1 bis, che procederanno come previsto.

Bertolaso ha detto che si potrebbe posticipare di qualche tempo l’inoculazione delle seconde dosi in modo da immunizzare quanto prima un numero maggiore di cittadini, cercando di “prevedere o la somministrazione di una sola dose o il posticipo di 6 mesi della somministrazione della seconda, ipotesi validata da dati di letteratura ed esperienze in corso. Una risposta positiva ci consentirebbe di avere più dosi di vaccino, ora scarse». La possibilità è stata sottoposta al ministero della Salute che risponderà anche valutando simili esperienze già applicate in Gran Bretagna e Israele.

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