(red.) “E’ preoccupante il nuovo modello di comunicazione della Lega, al di fuori di una relazione di confronto, di scontro, se necessario, ma sempre utilizzando parole serie, pensate e soprattutto veritiere, a maggior ragione quando la realtà dei fatti è davanti a tutti”, si legge in una nota firmata da Donatella Albini, consigliera comunale della lista Sinistra a Brescia e delegata dal sindaco per la Sanità. “L’Istituto superiore di Sanità (Iss) da 36 settimane coordina una piattaforma web , in cui solo le Regioni possono aggiornare e rettificare i dati presenti sul data-base. Già nel mese di maggio l’Iss aveva inviato alla Lombardia 54 segnalazioni di errori , incompletezze, incongruenze, l’ultima il 7 gennaio, inutile precisare che le segnalazioni non sono casi singoli riferiti a pazienti, ma sono dati”.
“La percentuale di casi incompleti in relazione alla sintomatologia, nel periodo 13/12/2020-13/1/2020 sono pari a circa il 50% (nel resto d’Italia 2.5%)”, prosegue Albini. “Il 19 gennaio la Lombardia segnala che la mancata compilazione della voce sullo stato clinico potrebbe avere distorto l’RT e chiede venga ricalcolato l’indice. Il 20 gennaio la Lombardia invia l’aggiornamento del suo data base, rettificando i dati pregressi. Questo cambia l’RT. Questo è quello che è accaduto”.
“Da mesi i comuni chiedono alla regione Lombardia di avere dati più chiari sui positivi, sui sintomatici, sui ricoverati, per capire cosa succede alla loro comunità, per tenere insieme un tessuto sociale , che sta diventando fragile per la sofferenza e la povertà che con questo virus opportunista e scippatore avanzano, mai avuto risposte chiare”, scrive ancora Albini nel documento. “Capita che la verità vada guardata dritta negli occhi e capita che, con umiltà, prima dote di chi agisce la politica, si possano e debbano abbassare i propri e riconoscere con coraggio il proprio errore. Si chiama Politica, attenzione e cura verso i cittadini e le cittadine, costruzione di una comunità che resiste e progetta. Questa non è una storia leggera a cui rispondere con parole superficiali e prive di verità, è una ferita che esige rispetto e ascolto, e – ripeto – umiltà”.