“Moratti comincia male: prima dice una cosa, poi la smentisce”

(red.) «Non ho mai pensato di declinare vaccini e reddito». La vicepresidente e assessora al Welfare di Regione Lombardia ha smentito di aver pensato che il piano vaccinale dovesse essere basato sul Prodotto interno lordo delle varie regioni, creando una sorta di classifica, e ha aggiunto – sulla polemica nata con una lettera inviata al commissario Domenico Arcuri – che «il Pil è un indicatore economico finanziario che attesta l’attività di una regione che, questo sì, ho detto, è il motore dell’Italia». Quindi, ha precisato ancora, «in questo senso questa regione ha la necessità di essere tenuta in considerazione, non parlo di piano vaccini ma di zona rossa».

Insomma, il vice presidente della Lombardia chiedeva che la ricchezza regionale prodotta in un anno venisse inserita fra i criteri per la ripartizione delle dosi in vista della fase di vaccinazione di massa. Insieme alla mobilità, alla densità abitativa e al fatto di essere stata una delle zone più colpite dal virus . Una richiesta “coerente e appropriata” secondo il presidente Attilio Fontana, che l’aveva trasformata di fatto in una posizione ufficiale della giunta.

“Prendiamo atto del fatto che l’assessore Moratti abbia avvertito il bisogno di rettificare l’infelice uscita di lunedì pomeriggio”, ha commentato il capogruppo del Movimento 5 Stelle Massimo De Rosa. “Non comprendiamo invece la necessità di mentire. Nell’audio diffuso da alcune testate giornalistiche, relativo alla riunione dei capigruppo di lunedì pomeriggio, l’assessore ha inequivocabilmente legato il criterio del Pil al piano vaccinale. Come peraltro confermato dalle successive parole dello stesso presidente Fontana”.

“Le scuse e il conseguente implicito e immediato ritiro della proposta stessa”, prosegue De Rosa, “che registriamo con ovvia soddisfazione, sarebbero state sufficienti. Vergognarsene al punto di arrivare a mentire, invece non è certo sinonimo di un buon avvio per chi vorrebbe riformare la Sanità in Lombardia”.

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