Vaccino anti-Covid, oggi il richiamo al Civile. In Lombardia usate due terzi delle dosi

A 22 giorni dal V-Day oggi la seconda per medici e sanitari. Ritardo forniture non preoccupa Lombardia.

(red.) Quella dello scorso 27 dicembre anche nel bresciano era stata una giornata storica per la prima dose del vaccino anti-Covid di Pfizer-Biontech somministrata ai primi medici e operatori sanitari dei vari ospedali, a partire dal Civile. E quella di oggi, lunedì 18 gennaio, sarà un’altra giornata importante per quegli stessi operatori che riceveranno anche la dose di richiamo. A quel punto, come più volte hanno detto gli scienziati, dopo una settimana dal richiamo si dovrebbe aver maturato e completato una certa immunità al Covid-19, anche se ancora non è chiaro con precisione per quanto tempo. Ma in questo scenario preoccupa la notizia arrivata dalla stessa Pfizer-Biontech, fornitrice del primo vaccino, sui ritardi nella consegna delle nuove dosi anche in Italia.

Sabato 16 gennaio nelle strutture sanitarie lombarde sono state effettuate 10.070 vaccinazioni portando il dato a 175.593 dall’avvio della campagna e pari al 74,8% delle dosi arrivate. Tuttavia, proprio la Lombardia, con Emilia Romagna e Veneto, sarà quella più penalizzata sul fronte dei tagli. Infatti, nella consegna prevista oggi, lunedì 18 gennaio, riceverà 70.200 dosi, quasi un terzo in meno rispetto alle 95.940 che sarebbero dovute arrivare. Ma queste dovrebbero essere comunque in grado di coprire le dosi di richiamo, visto che anche ieri il commissario straordinario Domenico Arcuri ha sottolineato come sia importante che il prodotto usato per la prima somministrazione – in questo caso la Pfizer – sia lo stesso anche per il richiamo.

Ma sul fronte dei ritardi nella consegna delle forniture, la stessa azienda belga-americana ha indicato come si tratti di una settimana rispetto a un mese che si paventava. In ogni caso, per la Lombardia non inciderà visto che si è deciso di tenere una scorta del 30% delle dosi in caso di bisogno. Da lunedì 25 gennaio, quindi, la consegna delle dosi dovrebbe tornare regolare, mentre si attende anche il via libera dell’Agenzia europea dei medicinali (Ema) il prossimo 29 gennaio al vaccino AstraZeneca. Per l’Italia è importante considerando che si sono prenotate 40 milioni di dosi di questi prodotti e che richiedono meno condizioni di conservazione. Un modo che consentirebbe anche di velocizzare la campagna.

Sempre sul fronte del vaccino, ma a livello bresciano, si aggiungono gli incontri e i vertici per migliorare l’organizzazione, anche a livello delle aziende industriali che hanno già annunciato di poter mettersi a disposizione per vaccinare i propri dipendenti. Dal punto di vista della campagna vaccinale, da oggi, lunedì 18 gennaio, si partirà anche dagli ospiti di diverse case di riposo, mentre dai primi di febbraio si dovrebbe partire anche dai dentisti e altre categorie sanitarie. In seguito, dal resto della popolazione tra over 80, soggetti fragili, lavoratori delle forze dell’ordine e altri che hanno a che fare con il settore pubblico (insegnanti e personale scolastico) e poi tutti gli altri.

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