Scuola, se la diffusione del coronavirus prende l’autobus

In Lombardia, nella fascia tra i 14 e 18 anni, il numero di positivi sembra aumentare esponenzialmente durante il mese di ottobre, quando le superiori avevano ripreso.

(red.) “Si deve ancora lavorare sui trasporti per poter riaprire le scuole“. Secondo Guido Marinoni, presidente dell’Ordine dei medici di Bergamo e membro del Comitato tecnico scientifico della Regione, la Lombardia non è pronta per riaprire i cancelli delle scuole medie superiori. Lo spiega una nota dell’Agenzia DIRE. Manca ancora un’organizzazione strutturale dei mezzi pubblici, che possa renderli “dei luoghi sicuri”. Il problema non è la scuola in sè, quindi. Ma gli spostamenti che inevitabilmente comporta.

 

Nel corso della riunione della Regione con il Cts di giovedì scorso è stato esaminato un documento che ha poi convinto la giunta regionale a rimandare l’apertura degli istituti. Il report consultato, è stato redatto da un gruppo di lavoro dell’Associazione italiana di epidemiologia: viene mostrato l’andamento dei contagi per fasce d’età dal 21 settembre al 20 dicembre 2020. In Lombardia, nella fascia tra i 14 e 18 anni il numero di positivi sembra aumentare esponenzialmente durante il mese di ottobre, quando le superiori avevano ripreso regolarmente le lezioni in presenza. Tra il 12 e il 18 ottobre, i contagi sono circa 300 ogni 100.000 abitanti. All’inizio di novembre diventano più di 600 ogni 100.000 abitanti. Poi, inizia la discesa che coincide con la ripresa della Dad alle superiori e con l’istituzione della zona rossa su tutto il territorio lombardo. A fine novembre i positivi nella fascia d’età tra i 14 e i 18 anni sono 200 ogni 100.000 abitanti.

Sono stati questi numeri a far preoccupare la giunta regionale. E in particolare il governatore, Attilio Fontana. Perchè, nonostante non sia possibile certificare quando e dove questi ragazzi si siano contagiati (se a scuola o durante le altre attività che in quel periodo erano consentite), i dati analizzati rivelano comunque che in quella fascia d’età il virus si diffonde sensibilmente. Tenere i licei chiusi è stata considerata, quindi, la soluzione migliore per evitare che i numeri ricominciassero ad aumentare. Secondo Marinoni, visti i dati di questi giorni, prevedere misure di questo tipo è la strategia più adatta: “Dobbiamo contenere la diffusione e permettere il tracciamento”.

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