Il Covid mina la fiducia? Un sondaggio con il progetto Oms

Coordinato dall’IRCCS Fatebenefratelli di Brescia, dall’AUSL Modena e dall’Istituto Superiore di Sanità, coinvolgerà un campione selezionato dalla Doxa.

(red.) Come è avvenuto in questi mesi di pandemia, si è visto che l’esposizione ad una malattia infettiva di origine virale determina nella popolazione elevati livelli di incertezza circa la probabilità di contrarre la malattia, la sua potenziale gravità e l’efficacia delle misure protettive adottate.
L’elemento decisivo per contrastare la diffusione della pandemia è il comportamento individuale di ciascuna persona: per questo in tutto il mondo sono state introdotte misure restrittive, che sono in rapida e costante evoluzione al fine di ridurre il contagio.
Tuttavia, i comportamenti individuali che vengono adottati in queste situazioni sono spesso determinati non dal rischio di contagio in sé, ma dalla percezione individuale di tale rischio, che può essere molto differente in rapporto a variabili individuali e collettive. Tali percezioni si modificano in rapporto ai cambiamenti che intervengono nel corso della pandemia, così come in relazione alle informazioni veicolate dai media.

L’informazione riveste pertanto un ruolo chiave nelle situazioni di emergenza, e spesso l’eccessiva quantità di informazioni circolanti rende difficile al cittadino di orientarsi a causa della difficoltà di individuare fonti affidabili. Anche la futura scelta di vaccinarsi sarà in parte influenzata dalla percezione individuale del rischio, dalla fiducia nella comunità scientifica e dalla chiarezza delle informazioni relative al vaccino che saranno trasmesse alla popolazione (sicurezza, efficacia, procedure di accesso, modalità di somministrazione, effetti collaterali, ecc).

In questo scenario complesso, comprendere bene il contesto nel quale i cittadini e le intere comunità rispondono alla pandemia e alle misure governative messe in atto per contrastarla consente di attuare misure di risposta alla pandemia appropriate ed accettate, e quindi più efficaci. Per queste ragioni l’Italia ha aderito al progetto promosso dall’ufficio regionale per l’Europa dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) dal titolo “Monitorare la conoscenza, la percezione del rischio, i comportamenti preventivi e la fiducia (‘trust’) per un’efficace risposta alla pandemia”, che attualmente coinvolge altri 26 paesi europei. Questo progetto è volto a raccogliere informazioni sulla percezione del rischio, sulle conoscenze esistenti, sulle fonti di informazioni attendibili, sugli atteggiamenti della popolazione verso le iniziative prese per fronteggiare la pandemia, sui vaccini, e su altre variabili di interesse.

Il progetto in Italia è coordinato dall’IRCCS Fatebenefratelli di Brescia, dall’AUSL di Modena e dall’Istituto Superiore di Sanità. Coinvolgerà un campione rappresentativo della popolazione italiana, selezionato dalla Doxa (società di ricerche sociali e di mercato), costituito da 10.000 persone di età compresa tra 18 e 70 anni, a cui verrà chiesto di compilare online la versione italiana del questionario sviluppato dall’Oms.
Durante il mese di gennaio 2021 avrà inizio la prima fase dell’indagine con la somministrazione del questionario a 2.500 cittadini italiani. Seguiranno, a distanza di tre settimane le une dalle altre, altre 3 rilevazioni previste nei mesi di febbraio, marzo e aprile 2021. Tra le aree indagate vi è anche lo stato di salute, sia fisico che mentale, dei partecipanti. Va sottolineato che l’IRCCS Fatebenefratelli è, tra i 51 IRCCS italiani, l’unico che ha come area di riconoscimento scientifico la salute mentale.

I dati verranno raccolti dalla Doxa e saranno analizzati in prima istanza dal centro coordinatore europeo dell’O.M.S. I dati saranno utilizzati anche in Italia, per analizzare aspetti specifici della situazione nazionale e migliorare la nostra conoscenza sui processi che coinvolgono la comunicazione a vari livelli, fornendo quindi elementi utili per predisporre interventi e programmi di politica socio-sanitaria efficaci finalizzati al contrasto della pandemia.
La realizzazione del progetto è resa possibile grazie a un finanziamento ricevuto dalla Fondazione Cariplo ed a fondi istituzionali dell’IRCCS Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli di Brescia, messi a disposizione dalla Provincia Lombardo-Veneta dei Fatebenefratelli.

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