Lettere al direttore

Vaccino anti-Covid, la testimonianza del presidente dell’Ordine dei medici

Parla Di Stefano. Il coronavirus "si accanisce con violenza sui più fragili, sui più deboli, sugli emarginati, sui più poveri".

Oggi per gli europei è il giorno del vaccino.
È giusto iniziare dai più fragili, da quelli che hanno pagato il tributo più alto. Se ne sono andati tanti Vecchi, la parte nobile della nostra civiltà. Erano donne e uomini, certo provati dalla vita, ma proprio la loro età non è, e non può essere, né una consolazione né tantomeno una discriminazione. Proteggere loro vuol dire proteggere tutti noi.
È giusto vaccinare tutti, proprio tutti, gli operatori della salute. Hanno lavorato e sofferto, ma ancora devono preservare i loro malati e, senza ipocrisia, se stessi.
È giusto vaccinare tutti gli europei e che tutti si vaccinino in tempi congrui.

Ma Covid 19 ha, o dovrebbe avere, già prodotto altri vaccini.
Dovremmo aver capito che il lockdown vero l’hanno vissuto i ricercatori chiusi nei laboratori, sotto luci artificiali, lavorando sempre. Ci hanno donato, in tempi inimmaginabili per la scienza, una possibilità vera di ritornar a veder le… La ricerca in primo piano nelle scelte politiche ed economiche. Senza quei ricercatori non saremmo oggi, qui, a sperare. Abbiamo imparato?

Dovremmo aver capito che Covid non è una livella. Si accanisce con violenza sui più fragili, sui più deboli, sugli emarginati, sui più poveri. La lotta contro tutte le diseguaglianze sociali, economiche, di genere è il portato civico di questa pandemia. Abbiamo imparato?
Dovremmo aver capito che l’analisi degli errori, senza acredine, è essenziale per non ripeterli. Abbiamo imparato?
Oggi spero di sì.
Metto il vestito buono e vado nel mio vecchio, amato, ospedale per vaccinarmi con inaspettata ed intensa commozione.
27 dicembre 2020 un giorno che segna la storia.
Ottavio Di Stefano
presidente dell’Ordine dei medici di Brescia

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